Martedì 5 Dicembre 2023, dalle 15:30 alle 17:30, vi invitiamo a unirvi a noi su Zoom per il seminario "Riconoscere le Competenze dei Caregiver Familiari".
Partecipa o Segui da Remoto il 15 Dicembre!
A nome del gruppo Ictus CARE dell'Istituto superiore di sanità, trasmettiamo l'invito a partecipare al Convegno di presentazione del Manuale Ictus CARE che si svolgerà a Roma il 15 dicembre p.v. nell'Aula Bovet dell'Iss.
29 ottobre – giornata mondiale contro l’ictus cerebrale. Ogni anno nel mondo 12 milioni di persone vengono colpite da ictus, ma ben il 90% dei casi potrebbe essere evitato
Con oltre 220 mila decessi ogni anno, che corrispondono a 25 ogni ora, in Italia, come nella maggior parte dei Paesi occidentali, le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la prima causa di morte nella popolazione adulta. L’impatto socioeconomico è altrettanto pesante:
Un infarto a cinquant’anni, un ictus ancora prima di andare in pensione: è il destino che aspetta chi ha la pressione alta già a 18 anni, stando a un ampio studio svedese appena pubblicato sugli Annals of Internal Medicine secondo cui essere ipertesi in tarda adolescenza aumenta considerevolmente il rischio cardiovascolare da adulti.
Un italiano su due non è consapevole del rischio cardiovascolare. È il dato emerso dall’indagine sulla prevenzione cardiovascolare, condotta da IQVIA per la Fondazione Italiana Per il Cuore, con il contributo non condizionante di Armolipid, e realizzata a settembre in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore.
Le malattie cardiovascolari restano ancora oggi la principale causa di morte nel mondo, con circa 17 milioni di decessi ogni anno e 230.000 nel nostro Paese. Ma l’80% di questi decessi sono in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili, quali età, sesso e familiarità, anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita corretti.
Sono diversi i campanelli d'allarme che potrebbero segnalare una patologia cardiaca: è importante conoscerli per non sottovalutarli, soprattutto in presenza di fattori di rischio. Ecco come fare per una prevenzione efficace
La fibrillazione atriale è una condizione cardiaca comune che coinvolge gli atri, le due cavità superiori del cuore. Durante questa condizione, gli atri non si contraggono in modo regolare, ma invece tremolano in modo irregolare. Ciò può causare una serie di conseguenze sulla salute cardiaca e generale. In questo articolo, esploreremo in dettaglio la fibrillazione atriale, comprese le sue cause, sintomi, diagnosi, possibili complicanze e opzioni di trattamento disponibili.
Finora si era pensato ad altro: cambiamenti ormonali, età, fattori di rischio cardiovascolari e predisposizione genetica. Ma un nuovo studio attribuisce allo stress e all’insonnia un ruolo chiave nello sviluppo delle aritmie cardiache nelle donne in post-menopausa
Senza adeguate risorse la riforma della non autosufficienza, arrivata finalmente nella fase della scrittura dei decreti delegati, rischia di restare una semplice enunciazione di buoni propositi.
C’è anche chi solo sta bene, ma il risultato non cambia. L’isolamento sociale di per sé, indipendentemente da come viene vissuto, provoca un restringimento del volume cerebrale che favorisce l’insorgere della demenza. Le aree più colpite sono infatti quelle associate alla memoria
«Coinvolgere sempre più il paziente, nel rispetto rigoroso della normativa stabilita dalle Autorità competenti, è un obiettivo che le imprese farmaceutiche hanno nel loro DNA»
Le prove attualmente disponibili suggeriscono che lo svapo è un rischio per la salute. La nuova dichiarazione dell'American Heart Association, frutto dell’analisi degli studi più recenti, invita a studiare gli effetti a lungo termine su consumatori di tutte le età
Più dell'intero bilancio dell'Ue destinato a ricerca, agricoltura, infrastrutture ed energia Nel 2023 le malattie cardiovascolari (CVD) costeranno all’Unione europea circa 282 miliardi di euro.
Il principale rischio neurologico è dato dai colpi di calore. Quali sono le conseguenze e i rischi neurologici del caldo sull'uomo? Il rischio più grande è quello del colpo di calore, mentre il caldo non aumenta il rischio di ictus. Lo ha spiegato al Medico risponde Massimo Del Sette, direttore Neurologia Policlinico san Martino Genova: "In queste giornate di caldo terribile bisogna pensare anche alle conseguenze neurologiche: la più grave è il colpo di calore, condizione dovuta al caldo, ma anche alla disidratazione, all'aumento delle temperature per esposizione eccessiva alle temperature elevate che può arrivare a condizioni molto gravi.
FISH è stata audita dalle commissioni riunite Affari costituzionali ed Affari sociali del Senato della Repubblica sull’Atto di Governo 69 relativo allo schema di decreto legislativo concernente l’accessibilità alle pubbliche amministrazioni da parte dei cittadini con disabilità e la tutela dei lavoratori con disabilità presso le pubbliche amministrazioni, Atto di Governo che si inserisce nella cornice più ampia della Legge delega n. 227 del 2021 (nota come legge delega sulla disabilità).