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Walgreens Boot Alliance: la distribuzione online non decolla, il paziente vuole il contatto con il farmacista

La vendita di farmaci on line «costa molto» e priva il paziente «specie di quello di una certa età di un contatto umano con il farmacista».

08 Luglio 2024

La vendita di farmaci on line «costa molto» e priva il paziente «specie di quello di una certa età di un contatto umano con il farmacista». Nonostante l’affermazione delle soluzioni digitali e dei fascicoli sanitari elettronici che consentono di avere sottomano la storia sanitaria di un numero crescente di persone, Stefano Pessina, executive chairman di Walgreens Boot Alliance (Wba), società quotata alla Borsa di New York con un network di 23mila farmacie (di cui 10.500 in Cina) e un fatturato di 140miliardi di dollari, vede sempre protagonisti i centri di distribuzione fisica in sanità. «Alla fin fine gli ordini per posta, i “mail order” sono una cosa vecchia di 50-60 anni, sono saliti rapidamente fino al 25% del mercato, ma oggi sono al 16%. Dunque sono tornati indietro», ha spiegato intervistato al Festival dell’Economia di Trento dal direttore del Sole 24 Ore e di Radiocor Fabio Tamburini.

«Tutte le iniziative prese da Amazon per la farmacia e la sanità sono state chiuse una dopo l’altra - ha aggiunto - perché il farmaco è una cosa importante per l’uomo. Non è soltanto la pillola da prendere: è un fatto psicologico». Sullo stesso tema è intervenuta anche Ornella Barra, Evp e Coo International di Wba. «Rispondo da farmacista - ha detto -. Il farmaco deve arrivare all’ora prestabilita con la dose giusta e alla temperatura giusta: mettere insieme tutte queste cose in un sistema logistico è estremamente complesso». «Lo abbiamo visto anche durante il Covid - ha aggiunto Barra - quando le “prescription on line” sono aumentate ma poi i pazienti venivano nella farmacia più vicina a ritirare i farmaci».

Barra ha poi tracciato un bilancio dell’esperienza pandemica. «Dal Covid - ha aggiunto abbiamo imparato che il sistema sanitario italiano ha funzionato bene e che le risorse umane come medici, infermieri e farmacisti sono fondamentali».

Tuttavia, prossimamente circa 30mila dottori andranno in pensione e soltanto mille sono gli studenti che entreranno nelle università di Medicina ogni anno. «Per questo - ha detto Barra - dico che investire sul capitale umano è l’aspetto che il Ssn deve tenere in maggiore conto». Non si tratta soltanto di aumentare i salari. «Bisogna permettere che medici e infermieri possano esprimersi in diverse forme e non solo in ospedale, perché chi lavora in ospedale poi non può fare visite private: so che ci si sta lavorando», ha aggiunto Barra. Fondamentale anche aumentare l’attrattività del sistema italiano rispetto all’estero «dove i medici italiani sono attirati non solo dai salari ma anche da aspetti tecnologici e scientifici, quindi noi dobbiamo avere la capacità di motivare sia i giovani medici, che gli infermieri e tutti gli altri componenti della filiera della sanità». «Infine - ha concluso - dobbiamo creare un sistema di richiamo in Italia, perché in Italia abbiamo delle eccellenze».

Fonte: Sole 24 Ore sanità 24 maggio 2024

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