Si celebrerà dal 16 al 22 marzo l’edizione 2015 della “Settimana mondiale del cervello”, ricorrenza dedicata a sollecitare la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca su questo organo affascinante e ancora in parte misterioso e a mostrare i progressi della neurologia e le patologie delle quali essa si occupa.
“Nutrire il cervello. Dieta e malattie neurologiche”, questo il tema al centro dell’edizione 2015 sostenuta, in Italia, dalla Società italiana di neurologia (Sin). In un momento in cui, grazie anche a Expo Milano 2015, l’opinione pubblica è particolarmente sensibile alle questioni relative all’alimentazione, la Sin intende infatti sottolineare l’importanza della nutrizione nel proteggere il nostro cervello dall’insorgere precoce dei disturbi cognitivi e delle demenze. «Il ruolo della prevenzione – sostiene il presidente della Sin, Aldo Quattrone – è cruciale nel caso delle malattie neurodegenerative; in ambito neurologico la prevenzione passa in primo luogo attraverso un corretto nutrimento del cervello, da intendersi tanto in senso stretto, come accorta e sana alimentazione, quanto in senso più ampio, come esercizio fisico e dell’allenamento intellettuale. Entrambe buone pratiche per prevenire l’invecchiamento cerebrale».
In occasione della Settimana mondiale del cervello, la Società italiana di neurologia prevede, come per ogni edizione l’organizzazione, sul territorio nazionale, di incontri divulgativi, convegni scientifici, attività per gli studenti delle scuole elementari e medie oltre all’iniziativa “Neurologia a porte aperte”, con visite guidate dei reparti e dei laboratori ospedalieri.
La Settimana mondiale del cervello (Brain Awareness Week, BAW) è promossa a livello internazionale dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa e dalla Dana Alliance for the Brain Initiatives e dalla Society for Neuroscience negli Stati Uniti. Ad essa aderiscono ogni anno Società neuroscientifiche di tutto il mondo – tra cui, dal 2010, anche la Società italiana di neurologia – oltre a numerosissimi enti, associazioni di malati, agenzie governative, gruppi di servizio ed organizzazioni professionali di oltre 82 Paesi.
Fonte: HD HealthDelk venerdì 11 Marzo 2015