Finora si pensava che fosse soprattutto il cuore a beneficiare del buonumore. Ora un gruppo di ricercatori di Harvard ha dimostrato che l’atteggiamento positivo riduce il rischio di morte prematura non solo per malattie cardiache ma anche per ictus, infezioni, malattie respiratorie e cancro
Vedono il bicchiere mezzo pieno, colgono il lato positivo degli eventi, sorridono alla vita convinte di essere destinate a ricevere notizie positive. E hanno ragione. La buona notizia arriva dalla scienza: le donne ottimiste vivono più a lungo. E la fonte è estremamente affidabile.
A sostenerlo sono infatti i ricercatori dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health che hanno analizzato i dati di 70 mila pazienti con un’età media di 70 anni arruolate nel Nurses’ Health Study, un lunghissimo monitoraggio della salute femminile negli Usa aggiornato ogni due anni.
Il risultato dell’indagine, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology è un invito a indossare immediatamente le lenti magiche dell’ottimismo: l’atteggiamento positivo riduce il rischio di morire di morte prematura a causa di malattie cardiache, ictus, malattie respiratorie, infezioni e, sorprendentemente, anche di cancro. Un fatto che non dovrebbe essere trascurato da chi si occupa di salute pubblica.
«Mentre la maggior parte degli sforzi delle politiche di salute pubblica è rivolta a ridurre i fattori di rischio - dice Eric Kim del Department of Social and Behavioral Sciences e coautore dello studio - ci sono prove che dimostrano che rinforzare le difese psicologiche possa fare la differenza».
Secondo i ricercatori di Harvard le future campagna di prevenzione dovrebbero lasciare spazio anche a un salutare inno alla gioia e non limitarsi a fare l’elenco delle buone abitudini da rispettare.
Le donne coinvolte nell’indagine per scoprire il legame tra ottimismo e salute sono state seguite per un periodo di otto anni tra il 2004 e il 2012. All’inizio dello studio a ognuna di loro era stato chiesto di dare un voto al proprio atteggiamento ottimista secondo una scala da 0 a 24. Lungo il corso dell’indagine si sono registrati 4.566 decessi. Le donne più positive, con un’alta autovalutazione del proprio ottimismo, hanno avuto la meglio, riducendo del 30 per cento il rischio di morte per le cinque cause prese in esame rispetto alle altre pazienti più pessimiste. Nel dettaglio: le più ottimiste, quelle posizionate nella parte più alta della classifica, arrivano a ridurre addirittura del 52 per cento le probabilità di morire di infezioni, del 38 per cento di malattie cardiache, del 39 per cento di ictus, del 38 per cento di malattie respiratorie e del 16 per cento di cancro.
Non è la prima volta che viene dimostrato un nesso tra ottimismo e buona salute. Le precedenti ricerche però si erano concentrare sulle malattie cardiache, dimostrando che un “cuor contento” è anche un cuore sano. Ora, per la prima volta, la filosofia di vita all’insegna del sorriso viene ritenuta un rimedio valido per tenere alla larga anche altre patologie. A essere ottimisti ci guadagna non solo la salute mentale, ma anche quella fisica. I ricercatori di Harvard ritengono infatti che il buon umore possa avere un impatto positivo sull’organismo e sul sistema immunitario.
Fonte: HD HealthDesk, redazione, 13 Dicembre 2016