Anche l’adozione di quattro semplici stili di vita può dimezzare il rischio di ictus o di recidive.
Quando i principali fattori di rischio per l’ictus, quali ipertensione, diabete, fibrillazione atriale, stenosi carotidea severa, sono ormai comparsi nella cartella clinica di una persona i farmaci diventano indispensabili.
Ma anche in questi soggetti come, a maggior ragione, nella popolazione generale, gli stili di vita possono fare molto per ridurre ulteriormente la probabilità di andare incontro ad un ictus, o, nel caso sventurato ciò sia già capitato, che un secondo ictus possa incombere.
Da uno studio (EPIC: EuropeanProspectiveInvestigation of Cancer- Norfolk) pubblicato sul BritishMedical Journal nel 2009 è infatti risultato che il rischio era più che dimezzato se si adottavano quattro semplici stili di vita (dopo le debite correzioni statistiche per tutti gli altri fattori di rischio
L’aderenza ad una sino a tre misure riduceva comunque il rischio ma in misura minore.
Fumo di sigaretta: aumenta il rischio di ictus da 2,5 a 3,8 volte rispetto ai non fumatori, con una progressione del rischio in relazione al numero di sigarette fumate. Come recita il titolo di un articolo “the more you smoke the more you stroke” (piùfumate, piùcorreteilrischio di un ictus). La nicotina fa invecchiare prima del tempo le cellule di vasi e arterie e contribuisce alla comparsa delle placche aterosclerotiche. Numerosi studi hanno dimostrato chiaramente il beneficio conseguente alla cessazione del fumo di sigaretta. Il rischio di ictus cerebrale inizia a ridursi dopo due–quattro anni dalla sospensione, indipendentemente dalla fascia di età, sia nei forti che nei moderati fumatori; tuttavia, il rischio negli ex-forti fumatori tende ad equivalere a quello dei non fumatori non prima di 5-10 anni dalla sospensione del fumo. Quindi: se siete fumatori, cercate di smettere. E, poiché anche il fumo passivo può far male, cercate di invitare a smettere chi vi sta vicino!
Alcool - Benché il dato sia ancora oggetto di discussione, sembra che il consumo moderato di alcool (massimo due bicchieri al giorno per l’uomo o un bicchiere per la donna) protegga dal rischio di ictus, mentre di sicuro, a dosi più elevate vi è un sensibile aumento del rischio di ictus sia ischemico che emorragico, con effetto dose-dipendente, ossia tanto più si beve alcool, tanto più si rischia.Quindi: se si è abituati a bere piccoli quantitativi di vino ai pasti non vi è alcuna ragione per smettere. E’ importante sapersi limitare (come per le medicine che alla giusta dose fanno bene e in dosi eccessive fanno male)!
Dieta: Tra gli elementi nutritivi associati ad un aumento del rischio di ictus cerebrale, e che quindi vanno evitati, sono da includere il sodio (per il suo effetto sull’aumento della pressione arteriosa) e i grassi saturi. Vi sono invece nutrienti che rivestirebbero un ruolo protettivo, quali grassi insaturi, fibre, minerali (potassio, magnesio, calcio), anti-ossidanti (vitamina C, b-carotene e vitamina E), folati-vitamina B6 e B12. La dieta “mediterranea”, ossia una dieta ricca di cereali, legumi, olio di oliva, frutta e verdure, ha dimostrato di possedere un effetto protettivo nei confronti dell’ictus.
Questa dieta permette, inoltre di ridurre i grassi saturi che si trovano principalmente nei formaggi, nello strutto, nel burro, nella parte grassa delle carni. Mentre l’indicazione è quella di mangiare ogni giorno almeno 5 porzioni (tra pasti principali e snack) di verdura, frutta e legumi, che sono ricchi di fibre e, tra l’altro, contribuiscono ad abbassare i livelli del colesterolo e la pressione.
Per tenere sotto controllo quest’ultima, inoltre, limitare il sale (quindi salare meno i cibi, evitare insaccati in eccesso e ridurre l’uso di alimenti conservati sotto sale). Inoltre bisogna fare attenzione anche al peso corporeo. L’eccesso di tessuto adiposo contribuisce all’aumento dei grassi nel sangue, favorendo lo sviluppo di pressione e colesterolo alti e del diabete. Non solo: rende anche più difficoltosa l’attività fisica e fa affaticare il cuore. Quindi: occhio al peso, ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura, preferite i cereali e l’olio di oliva, no al sale, alle carni rosse e al burro!
Attività fisica: l’esercizio sembra influenzare numerosi parametri coinvolti nel rischio di ictus: essa infatti riduce la pressione arteriosa, il peso corporeo e l’aggregabilità piastrinica; aumenta i livelli del colesterolo HDL e la sensibilità all’insulina e migliora la tolleranza al glucosio. L’esercizio inoltre rafforza il cuore, migliora la circolazione sanguigna e fa bruciare i grassi, riducendo così anche il rischio di obesità Sono ormai numerosi gli studi che hanno evidenziatocome un’ attività fisica moderata e costante sia associata a un rischio di ictus cerebrale minorerispetto a chi conduce vita sedentaria, anche dopo correzione per gli altri eventuali fattori dirischio. Quindi: mezz’ora al giorno di camminata a passo spedito, fate le scale, usate la bicicletta!
Altri consigli utili per prevenire l’ictus: Controllare periodicamente la pressione arteriosa e la regolarità del battito cardiaco, soprattuttodopo i 60 anni.Eseguire almeno una volta dopo i cinquant’anni e periodicamente con cadenza da uno a cinque anni a seconda del livello del rischio una visita dal medico di base e, a giudizio di questi, esami come l’eco-color doppler dei vasi sovra-aortici per verificarne lo stato, una visita cardiologica con ecocardiogramma e poi misurare la pressione arteriosa, controllare la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi nel sangue.
Roberto Sterzi
ALICe Lombardia