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Prevenzione cardiovascolare: le indicazioni su misura in base all’età

Non solo la diagnosi e i trattamenti, ma anche la prevenzione deve essere sempre più di precisione e personalizzata.

28 Settembre 2022

La prevenzione giusta all’età giusta. È quella proposta dalla Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare per le malattie cardiovascolari. L’argomento nel corso del congresso nazionale della SIPREC in programma a Napoli dal 15 al 17 settembre. Non solo la diagnosi e i trattamenti, ma anche la prevenzione deve essere sempre più di precisione e personalizzata. A cominciare dalla sua declinazione per fasce d’età. Oltre, quindi, a recepire sulla carta tutte le ultime evidenze dalla letteratura scientifica, in merito ai nuovi target terapeutici per i fattori di rischio tradizionali (ipertensione, dislipidemia, diabete) e alle nuove possibilità terapeutiche, è necessario fare un passo avanti e calare concretamente tutte queste raccomandazioni nella vita di tutti i giorni. Ecco, dunque, i consigli “personalizzati” degli esperti della SIPREC e declinati per le diverse fasce d’età (giovani 20-45 anni, mezza età 45-65 anni, over 65).

Dislipidemia

«Le statine rappresentano da anni il più importante presidio di prevenzione cardiovascolare primaria nei soggetti con dislipidemia e, in prevenzione secondaria, anche a prescindere dalla presenza di una dislipidemia, cioè di elevati livelli di colesterolo e/o trigliceridi. Il rapporto efficacia/sicurezza di questi farmaci è nettamente favorevole; una recente metanalisi del gruppo di Oxford ha infatti dimostrato che molti degli effetti collaterali attribuiti alle statine, in particolare i disturbi muscolari, non sono imputabili a questi farmaci, che dunque non andrebbero sospesi, né dal paziente, né dal medico», spiega Massimo Volpe, presidente della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC).

Diabete

Negli ultimi anni l’armamentario terapeutico del diabete si è arricchito di farmaci (inibitori di SGLT2 e agonisti di GLP-1) che, oltre a controllare questa condizione, hanno un effetto importante sulla prevenzione di scompenso cardiaco ed eventi cardiovascolari. Si tratta però di cure costose che vanno riservate ai soggetti che hanno un rischio cardiovascolare maggiore.

Aspirina

«In prevenzione primaria l’aspirina non è per tutti. Le linee guida nord-americane per la prevenzione cardiovascolare suggeriscono un uso della terapia anti-piastrinica differenziato per fasce d’età. Questo perché il beneficio maggiore (antitrombotico) e il rischio minore (emorragico) dell’aspirina in prevenzione primaria si ha nei soggetti tra i 50 e i 60 anni, con una possibilità di estenderla ai 40enni, in presenza di aterosclerosi periferica documentata. Sopra i 60 anni, l’uso dell’aspirina in prevenzione primaria va valutato in base al profilo di rischio del singolo paziente e al suo rischio emorragico», ricorda Volpe. E prima ancora dei farmaci, i veri ‘pilastri’ della prevenzione primaria sono la dieta e l’esercizio fisico.

Dieta per una prevenzione a 360 gradi

  • 20-40 anni. I soggetti fisicamente attivi in questa fascia d’età in genere non necessitano di particolari indicazioni, se non le donne in età fertile nelle quali, al fine di prevenire la carenza di ferro, va consigliato un ragionevole consumo di carne (parti magre e non processate), ma anche le fonti vegetali di questo minerale come i legumi e le verdure, con l’accortezza di accompagnarli a cibi contenenti vitamina C, come il limone, per migliorarne l’assorbimento.
  • 40-60 anni. In questa fascia di età, il metabolismo comincia a rallentare, per cui può essere utile ridurre la quantità e la frequenza di consumo di quegli alimenti che, seppur validi dal punto di vista nutrizionale, potrebbero apportare un surplus di calorie. Ci riferiamo ai carboidrati (vanno preferiti in ogni caso, quelli integrali), i formaggi (scegliere quelli meno grassi, come la ricotta o la mozzarella di mucca), la frutta secca, l’olio che, anche se EVO (extra-vergine di oliva), apporta pur sempre circa 100 kcal per cucchiaio.
  • >60 anni. Oltre a ribadire e rafforzare i consigli riportati per la fascia di età 40-60 anni, a quest’età bisogna contrastare l’osteoporosi, favorendo l’apporto di calcio, che troviamo nei formaggi (da scegliere sempre quelli meno grassi), nel latte, negli yogurt e in alcune acque minerali, ma anche di vitamina D, presente oltre che nei latticini, anche nelle uova e nel pesce. Andando avanti con gli anni, va monitorato anche l’apporto proteico, per prevenire l’eccessiva perdita di massa muscolare (sarcopenia).

Esercizio fisico: non limitarsi a “consigliarlo”, ma prescriverlo come una medicina. I consigli dell’esperto

Le linee guida internazionali sulla prevenzione cardiovascolare sia primaria, che secondaria sottolineano molto l’importanza dell’attività fisica. «Purtroppo, siamo molto indietro nell’implementazione di queste linee guida perché in Italia manca la mentalità dell’attività fisica. Il prescrittore dovrebbe essere il medico specialista in medicina dello sport, anche se queste conoscenze, almeno quelle basilari, dovrebbero essere appannaggio anche del medico di famiglia e del cardiologo. Alcune Regioni, in particolare il Veneto e l’Emilia Romagna, hanno sviluppato il concetto di ‘palestre della salute’, anche convenzionate con le Regioni, ma nel resto del Paese c’è ancora molto da lavorare», commenta Alessandro Biffi, componente del consiglio direttivo della Siprec, specialista in cardiologia e medicina dello sport.

HealthDesk redazione 16 settembre 2022

A.L.I.Ce. Italia ODV

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