L'associazione portoghese dei sopravvissuti all'ictus - PT.AVC - mette in guardia sulle conseguenze dell'attuale crisi sanitaria sulla cura dell'ictus. L'ictus è la prima causa di morte e disabilità in Portogallo.
In un sondaggio condotto tra il 20 e il 27 aprile e al quale hanno risposto 868 sopravvissuti all'ictus portoghese, il 91% di tutti i pazienti indicati per il trattamento riabilitativo ha riferito di aver dovuto interrompere o non essere in grado di iniziare questo intervento. Ciò è particolarmente preoccupante in quanto vi sono prove convincenti che i ritardi nella riabilitazione sono associati a una maggiore probabilità di disabilità a lungo termine, minando così l'integrazione sociale e portando a una peggiore qualità della vita.
Inoltre, solo il 15% degli intervistati ha avuto le visite mediche di follow-up dall'inizio della pandemia e, tra i sopravvissuti all'ictus ancora sottoposti a cure mediche, circa la metà ha anche annullato o posticipato gli esami medici previsti.
Complessivamente, circa un terzo degli intervistati ha riferito che la loro salute era peggiore o molto peggiore rispetto a prima dell'epidemia e, tra coloro che avevano avuto un ictus nell'anno precedente, questa percentuale è salita al 50%.
La maggior parte dei partecipanti ha confermato diverse lamentele, come sentirsi ansiosi, sperimentare un peggioramento delle difficoltà motorie e/o del linguaggio e maggiori preoccupazioni riguardo al recupero e al rischio di recidiva di ictus.
È importante sottolineare che il 38% ha affermato che la situazione attuale sta avendo un effetto negativo sulla loro situazione finanziaria, che sappiamo essere spesso già compromessa.
PT.AVC sottolinea quindi che, durante la fase di riapertura che è ora iniziata, sono indispensabili investimenti in espansione, adattamento e riorganizzazione dei servizi di riabilitazione, con controllo costante della qualità. L'associazione portoghese dei sopravvissuti all'ictus sottolinea anche che tutti gli sforzi devono essere fatti per mantenere le cure di riabilitazione, che dovrebbero essere considerate nelle decisioni future come un servizio sanitario essenziale per i casi prioritari, e avverte le parti interessate che è fondamentale evitare le gravi conseguenze che la cura inappropriata dell'ictus ha nella prognosi dei pazienti affetti, il che può potenzialmente portare a conseguenze ancora più devastanti di quelle legate alla stessa infezione da coronavirus.
Fonte: SAFE Comunicato stampa del Portogallo AVC 7 maggio 2020