L’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale e l’Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell’Ictus presentano i risultati degli screening effettuati su 334 parlamentari di Camera e Senato.
Giovedì 7 luglio 2016, a Roma, per iniziativa dell’Associazione A.L.I.Ce. Italia e dell’Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell’Ictus, con la partecipazione di Italian Stroke Organization (I.S.O.) e European Stroke Organization (E.S.O.), è nato l’Osservatorio Ictus Italia, che verrà formalmente costituito il prossimo 4 agosto, per promuovere interventi di carattere normativo, legislativo, tecnico ed economico in materia di prevenzione e cura dell’Ictus.
Un passo importante per rafforzare l’azione di sensibilizzazione svolta da anni da A.L.I.Ce., che si avvale del supporto “politico” dell’Intergruppo Parlamentare e dell’intervento scientifico di ISO ed ESO.
“Per noi questa iniziativa è di straordinaria importanza – comunica Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia - perché si pone come obiettivo di far adottare in tutto il paese criteri scientificamente basati e uniformi nella prevenzione, cura e riabilitazione della malattia.
Tali criteri sono ora molto differenti, con variazioni inaccettabili tra regione e regione, e, in particolare, con difficoltà ed inadeguatezze al Sud, ma non solo.
Circa un milione di italiani portano oggi gli effetti invalidanti dell’ictus cerebrale.
Conosciuto come uno dei principali “big killer” al mondo, che compare all’improvviso non lasciando scampo a chi ne è colpito, l’Ictus è oggi una delle patologie a maggior rischio di mortalità ed invalidità: la metà dei superstiti rimane con problemi di disabilità anche grave. Ne consegue un rilevante onere per le famiglie, per le risorse allocate in sanità e per la società intera, onere che può protrarsi anche per decenni, tenuto conto che non sono pochi i soggetti colpiti dalla malattia anche in età non avanzata. Dei quasi 200mila nuovi casi di Ictus cerebrale che si registrano in Italia ogni anno, circa 10.000 riguardano soggetti di età inferiore ai 54 anni, responsabili del 10-12% di tutti i decessi.
E’ sempre più necessaria un’azione comune per informare la popolazione che l’ictus non solo si può curare, se tempestivamente trattato, ma nell’80% dei casi si può addirittura prevenire. Bisogna promuovere iniziative di sensibilizzazione della popolazione sui percorsi da seguire per la prevenzione, mediante correzione dei fattori di rischio, e di cura precoce e tempestiva tramite l’immediato riconoscimento dei sintomi ed il ricovero in strutture idonee”.
“Per queste ragioni – prosegue Nicoletta Reale - abbiamo voluto costituire l’Osservatorio Ictus Italia con l’obiettivo di stimolare tutte le iniziative necessarie ad incentivare la prevenzione e la diagnosi dell’Ictus cerebrale e di uno dei più
importanti fattori di rischio ad esso correlato la Fibrillazione Atriale, una frequente anomalia del ritmo cardiaco, causa del 15-20% di tutti gli ictus trombo-embolici, con una prevalenza sulla popolazione italiana fra l’1% e il 2%. In Italia le persone ricoverate per ictus ischemico ogni anno sono più di 170mila di cui circa 35-40mila presentano Fibrillazione Atriale. Grazie a questa iniziativa potranno aver luogo momenti di confronto e di approfondimento sulle criticità del SSN, e si potranno ipotizzare possibili soluzioni, promuovere l’inclusione di misure specifiche per la prevenzione e cura dell’Ictus Ischemico e della Emorragia Celebrale all’interno dei Piani Sanitari Regionali e del Piano Sanitario Nazionale ed infine favorire la realizzazione di percorsi terapeutici e di pratiche sanitarie ottimali nella gestione del paziente in aree pilota.”
L’Osservatorio nasce nelle stesse ore in cui si sta calendarizzando in Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati una Risoluzione presentata dall’Intergruppo Parlamentare sui problemi sociali dell’Ictus. “Un documento – ha affermato l’On Gian Luigi Gigli, Coordinatore dell’Intergruppo – che speriamo venga discusso il prima possibile in Commissione. Con questa Risoluzione vogliamo impegnare il Governo sulla necessità di dare maggiore spazio alla lotta contro la malattia e sull’importanza di mettere in campo risorse ed energie volte ad incoraggiare un processo virtuoso di lotta all’Ictus Ischemico ed alla Emorragia Celebrale che deve necessariamente passare per un percorso di prevenzione, diagnosi precoce e un equo accesso a trattamenti preventivi, efficaci e tempestivi su tutto il territorio nazionale. L’Osservatorio Ictus Italia può essere uno strumento utilissimo nel sostenere l’azione delle Istituzioni in questa direzione”.
Durante la presentazione dell’Osservatorio Ictus Italia sono stati resi noti i risultati del primo screening di prevenzione dell’Ictus dei Parlamentari italiani, realizzato grazie al supporto dei medici di alcune delle principali strutture Universitarie ed Ospedaliere della Capitale. Lo screening, che si inserisce tra le attività della campagna mondiale “Sign Against Stroke” (Firma Contro l’Ictus), ha coinvolto 334 Parlamentari tra Camera e Senato nel corso di 12 giornate durante le quali, oltre alle visite, è stata condivisa con i decisori la Carta Globale del Paziente con Fibrillazione Atriale.
Nel presentare l’iniziativa il Senatore Gianpiero Dalla Zuanna, membro dell’Intergruppo e promotore dell’iniziativa in Senato, ha sottolineato che l’Ictus è spesso considerato quasi come una fatalità, qualcosa di inevitabile. In realtà la prevenzione primaria e secondaria possono fare moltissimo: per evitare nuovi episodi e per accorciare il tempo di intervento subito dopo l’insorgenza della malattia. La politica sanitaria ha molto da fare, in particolare completando la costituzione delle Stroke Unit in tutto il territorio nazionale e premendo l’acceleratore sulla prevenzione. Su questo ultimo versante, molti Deputati e Senatori hanno dato il buon esempio, partecipando in massa allo screening proposto da A.L.I.Ce.
Dallo screening sono emersi alcuni dati interessanti, come ha riportato la Dott.ssa Pezzella, Delegata di A.L.I.Ce. Italia per S.A.F.E., E.S.O. e W.S.O., “La partecipazione dei Senatori allo screening è stata ampia, e ha superato le nostre aspettative. Il 43% dei parlamentari ha aderito all’iniziativa, in particolar modo le Senatrici si sono dimostrate attente a queste tematiche: più della metà delle donne che siedono in Senato ha partecipato. La prevenzione primaria delle malattie cerebrovascolari è fondata sullo stile di vita, l’alimentazione ed l’attività fisica: i Senatori prediligono la dieta mediterranea, più della metà (54%) sceglie il pesce almeno due volte a settimana e quasi il 70% assume frutta e verdura nelle quantità consigliate (più di 5 porzioni a settimana). Il 70% ha bandito il burro dalla tavola, soprattutto le Senatrici ne fanno volentieri a meno. Circa la metà degli intervistati utilizza una quantità di sale eccessiva (46%). Sono per lo più gli uomini che tentano di svolgere attività fisica regolare (32%) mentre solo il 13% delle donne riesce. Grazie allo screening sono stati individuati alcuni casi di ipertensione arteriosa ed ipercolesterolemia. Il dato più importante è probabilmente quello relativo al fatto che all’86% dei partecipanti sono stati dati consigli relativi ad approfondimenti clinici e strumentali così come suggerimenti relativi allo stile di vita per migliorare la prevenzione di eventi cerebrovascolari. E’ questo il caso ad esempio della dieta e del fumo di sigaretta: il 32% dei Senatori che hanno partecipato fuma, e questo dato interessa egualmente uomini e donne.”
“Anche alla Camera abbiamo avuto una significativa partecipazione dei Parlamentari – ha concluso il Professor Danilo Toni Direttore della Unità Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma, Vice Presidente I.S.O – Infatti hanno partecipato il 31% degli uomini ed il 30% delle donne. Interessante è il fatto che l’età media sia di 54 anni, sovrapponibile a quella dei Senatori. Questo potrebbe indicare scarsa consapevolezza del fatto che l’Ictus non colpisce solo gli anziani ma anche i giovani. Peraltro, malgrado la giovane età abbiamo evidenziato un profilo di fattori di rischio piuttosto rilevante, con il 28% di ipertesi, il 26% di fumatori, il 13% di diabetici, l’11% di soggetti sovrappeso ed il 33% di portatori di ateromasia carotidea. E ben il 20% dei Deputati ha ottenuto un punteggio CHA2DS2VASc eguale o superiore a 2, ad indicare un rischio medio-elevato di Ictus. Noi pensiamo che questa sia una fotografia fedele della realtà italiana e auspichiamo che l’Osservatorio Ictus Italia possa aiutare a diffondere la consapevolezza e la conoscenza del problema Ictus Cerebrale.”
A.L.I.Ce. Italia auspica che questo sia l’inizio di una collaborazione proficua tra le Istituzioni, le Società Scientifiche e l’Associazione che si fa portavoce delle esigenze e delle problematiche delle persone colpite da ictus.
Auspica inoltre che avvengano progressi normativi e legislativi che si adeguino ai risultati che la ricerca scientifica ha raggiunto nella prevenzione, cura della fase acuta e riabilitazione della malattia al fine di assicurare migliori condizioni di vita a tutti i cittadini. Buon lavoro!
Leggi la Carta globale del paziente con fibrillazione atriale e sostieni la campagna di sensibilizzazione con la tua firma (clicca qui per la carta in formato PDF)
Prosegue la Campagna mondiale di sensibilizzazione per la prevenzione dell’Ictus da fibrillazione atriale “Sign against Stroke” e la nostra associazione continua a sostenerla con sempre maggior forza e determinazione.
Ricordiamo che A.L.I.Ce. Italia fa parte del Comitato Direttivo di questa importante iniziativa, nata nel 2011, quando un Comitato Direttivo di sei organizzazioni di pazienti ed altri 39 rappresentanti di organizzazioni di pazienti provenienti da 20 paesi si sono riuniti per sviluppare una Carta Globale per i soggetti affetti da fibrillazione atriale (FA), che contiene le principali raccomandazioni che Istituzioni, Aziende sanitarie, Enti regolatori e Governi nazionali dovrebbero attuare per salvare vite umane, migliorare la vita delle persone colpite, ridurre l’impatto della malattia e gli enormi oneri ad essa collegati.
La Carta Globale del paziente con FA è stata creata per portare a livello mondiale una voce unitaria rivolta a migliorare la cura e il trattamento delle persone affette da FA e colpite da ictus ad essa correlato. E’ stato solo il primo passo per portare avanti le raccomandazioni di intervento e usarle per porre la FA e la prevenzione dell'ictus ad essa correlato all’ordine del giorno dei sistemi sanitari nazionali.
L'obiettivo dell'iniziativa concomitante “Sign Against Stroke” - "Firma contro l'ictus" è di raccogliere 1,7 milioni di firme a sostegno della Carta – corrispondenti al numero stimato di nonni, madri, padri, zie e zii che ogni hanno muoiono o restano invalidi a causa della FA — e di presentare tali firme ai decisori sanitari di tutto il mondo.
Per sostenere questa campagna di sensibilizzazione, tutti sono invitati a diffondere al maggior numero di persone possibile le informazioni relative a questa campagna su Ictus e FA e soprattutto a dare il proprio sostegno.
La Carta globale può essere firmata online, collegandosi al sito in continuo aggiornamento https://www.signagainststroke.com/it/charter.html
Il modulo può anche essere stampato, firmato ed inviato via mail all’indirizzo di posta elettronica dell’associazione: [email protected]
Clicca qui per il testo da firmare in formato PDF