Nel corso del
2014, ALICe Cuneo ha dato vita ad un’originale iniziativa, con ampio successo
di partecipazione, nella sua sede periferica di Alba. “L’abbiamo chiamato MoviMente”- informa la responsabile zonale di
ALICe, Orsola Bonino- perché abbiamo
voluto affiancare l’espressione corporea alla riabilitazione neuromotoria, per
offrire ad un nutrito gruppo di associati l’opportunità di migliorare la funzionalità
del proprio movimento anche attraverso un processo creativo. Un intervento, quindi, successivo o
parallelo alla riabilitazione neuromotoria terapeutica con l’obiettivo di integrare l’esercizio fisico con attività
legate allo stimolo dell’immaginazione, alla ricerca espressiva, al lavoro di
gruppo ed alla relazione interpersonale. In questo modo abbiamo inteso offrire
maggiore motivazione ai partecipanti e sollecitare quei processi
cognitivo-psicologici che arricchiscono l’esercizio fisico, aumentandone
l’efficacia”.
L’iniziativa ha preso spunto dalle teorie “Neurocognitive”, che considerano fondamentale per l’apprendimento del movimento la sua integrazione con stimoli emotivi e processi mentali complessi.
Gli esercizi sono stati svolti quindi per stimolare e sviluppare funzioni cognitive quali attenzione, immaginazione, percezione propriocettiva e la capacità di risolvere problemi. Le informazioni acquisite attraverso un’azione motivata contribuiscono infatti ad adattare il movimento alla variabilità del mondo esterno.
La ricerca sul
movimento in ambito artistico utilizza processi analoghi per incentivare la
creatività escogitando soluzioni sempre nuove e originali. Nel progetto abbiamo
sperimentato l’incontro tra questi due ambiti di ricerca apparentemente
separati, esplorandone le potenzialità.
Il progetto è stato rivolto a uomini e donne con difficoltà motorie conseguenti a problemi neurologici, a cominciare dalle persone colpite da ictus, interessate ad un’attività che si affianca alla riabilitazione neuromotoria terapeutica, in cui il soggetto partecipa attivamente alla composizione creativa attraverso il movimento. Abbiamo coinvolto 15 persone con esiti neurologici conseguenti a diverse patologie ( pazienti con esiti di ictus ischemico/emorragico, con malattia di Parkinson e con neuropatie periferiche), di età non superiore a 65 anni. Hanno assistito agli incontri care-givers e familiari.
Gli obiettivi specifici dell’attività si possono riassumere nella intenzione di incentivare il raggiungimento di risultati motori grazie ad obiettivi legati alla creatività, con un ruolo “attivo” dei partecipanti e nell’offrire un piacevole percorso di scambio e socializzazione in cui si è valorizzata la funzione comunicativa del movimento piuttosto che la pura prestazione.
Utilizzando una metodologia ludica si è puntato a mantenere un equilibrio virtuoso fra miglioramento della prestazione evitando le forzature.
I partecipanti hanno costituito un gruppo attivo e – sulla base della
risposta alle proposte – hanno contribuito alla costruzione di un programma
dinamico ed alla creazione di composizioni motorie e gestuali originali. Gli
incontri hanno compreso momenti di riflessione condivisa sull’esperienza
svolta.
Il laboratorio ha previsto l’utilizzo di musica, immagini, testi e oggetti su tablet.
Lo staff scientifico, formato da una danzatrice e da una neurologa coadiuvate, di volta in volta, da un fisiatra e da una neuropsicologa, si è impegnato nel monitoraggio valutativo del beneficio psico-fisico dell’attività, al fine di mantenere costante l’attenzione sul possibile miglioramento degli interventi a livello collettivo ed individuale.
Il programma ha affrontato molti argomenti, dal rilassamento alla mobilizzazione dolce delle articolazioni e della muscolatura, dalle connessioni fra immaginazione, percezione e azione all’utilizzo dello spazio, in chiave individuale e in relazione al gruppo, da esercizi di equilibrio e coordinazione al ritmo ed alla musicalità.
Le attività sono
state spesso personalizzate ed adattate alle limitazioni fisiche di ciascun
paziente per permettere a tutti, a loro modo, di raggiungere l’obiettivo
dell’esercizio. Ad ogni persona è stato sempre suggerito di affrontare le
attività proposte con impegno, ma rispettando i propri tempi senza arrivare mai
a provare fastidio o dolore. Non è stato mai richiesto sforzo intenso nel
raggiungimento di una prestazione, ma piuttosto è stata posta l’attenzione sul
processo di esplorazione che gli esercizi stimolavano nel loro divenire.
Nella
realizzazione di “Movimente” l’esercizio fisico, la danza, la musica sono state
al centro dell’attività. La danza, in particolare, ha facilitato nei
partecipanti la consapevolezza delle sensazioni corporee, esplorando le varie
parti del corpo, trovando forme sempre diverse di muoverle. Questa
disciplina ha dimostrato di portare notevoli benefici a livello motorio, a
partire, per esempio, da un sensibile miglioramento della capacità di
equilibrio, di controllo della postura e della coordinazione del movimento nei
partecipanti, tutti affetti da problemi neurologici. La danza ha richiesto,
infatti, un buon controllo del tronco, dell’equilibrio e della coordinazione ed
il fatto di aver ripetuto più volte questa sequenza di esercizi ha certamente
aiutato nel recupero a livello del sistema nervoso centrale. Tutti hanno
dimostrato una altissima concentrazione in quanto nei vari movimenti dovevano
sapere dov’era il proprio baricentro e dove si stava spostando il peso.
Interpellati alla fine delle varie lezioni i partecipanti hanno rilevato che al
muoversi a ritmo faceva seguito un effetto vitalizzante, soddisfacente per il
loro organismo. Particolarmente interessante la danza in cerchio come rituale
gioioso che sottolineava e consolidava l’esperienza fatta insieme in questi
mesi, aiutando a registrare nei partecipanti il vissuto di un luogo amichevole
dove stare bene. Dalla condivisione di passi e ritmi è derivato un senso di
solidarietà, accolto come contributo all’autostima, alla fiducia in se stessi,
alla capacità di socializzare e di prendere iniziative. Il percorso che è stato
seguito nel progetto aveva previsto il raggiungimento di una serie di
obiettivi, a cominciare dal miglioramento dell’equilibrio statico e dinamico,
al miglioramento della coordinazione nel movimento, al rilassamento, al
potenziamento dell’apparato cardiovascolare polmonare. Le relazioni che sono
nate nel gruppo sono risultati elementi stimolanti da un punto di vista
relazionale ed emotivo, trovando benessere sia motorio e, non meno importante,
psicologico. Abbiamo notato alla fine del programma un miglioramento nel tono
dell’umore dei partecipanti. Hanno scritto che per loro si è trattato di
un’esperienza molto gradita perché nelle sedute c’era la musica, il gruppo, la
danza e la possibilità di sperimentare su di sé, in modo naturale, la bellezza
della condivisione, di fiducia, di integrazione che l’esperienza della malattia
aveva o interrotto o reso più difficoltoso. Il progetto avrà un seguito con un nuovo corso (con un
contributo dell’amministrazione comunale di Alba) nel 2015.
Il Presidente di ALICe Cuneo Onlus, dr. Giuseppe Bonatto