Interessati al mondo della salute, con grande fiducia nei confronti dei medici di famiglia e dimestichezza con internet per ottenere informazioni. Sono gli italiani coinvolti nell’indagine nazionale condotta nell’ambito del Progetto di Ricerca Corrente 2014, finanziato dal Ministero della Salute, “I bisogni informativi dei cittadini: verso il portale della trasparenza dei servizi per la salute” (http://www.agenas.it/primo-piano/informati-salute-dove-come-che-cosa-cercano-italiani), elaborato da Agenas in collaborazione con la Fondazione Censis.
Il sondaggio ha indagato cinque aree: esperienza di rapporto con il Servizio sanitario nazionale; stato attuale dell’informazione sanitaria e fonti di informazione; utilizzo di internet per la salute; opinioni circa una possibile graduatoria delle strutture sanitarie; modalità di informazione dei cittadini sui temi/servizi oncologici.
L’l’80 per cento della popolazione è interessata ai temi della salute. Gli argomenti che stanno più a cuore ai cittadini sono i tempi di attesa per singola prestazione (8,8 su una scala 0-10), le modalità di prenotazione (8,7), la qualità di servizi e delle prestazioni offerte (8,6), i costi (8,5), i programmi di screening (8,4).
La ricerca ha rivelato, inoltre, che i medici di famiglia restano ancora la figura di riferimento principale per reperire informazioni sulla salute e sull’accesso al Servizio sanitario nazionale, seguono i medici specialisti, mentre il 23 per cento dei cittadini utilizza internet per ottenere informazioni.
«I risultati dell’indagine - dice Luca Coletto, Presidente Agenas -confermano il ruolo strategico del Portale della Trasparenza dei servizi per la salute, che sarà completamente operativo nel corso del 2018, un sito informativo istituzionale a disposizione delle regioni, per assicurare una risposta immediata e concreta alla richiesta da parte dei cittadini di una sanità trasparente e raggiungibile direttamente da casa e che consentirà loro di accedere agevolmente anche alle informazioni relative alle performance sanitarie delle aziende sanitarie di tutta Italia».
Fonte: HealthDesk, redazione, 26 giugno 2017