La traduzione in lingua Italiana dello studio “The Burden of Stroke in Europe”: impatto dell’ictus sulla popolazione europea è finalmente disponibile sul nostro sito, nella sua versione finale e integrale, a cura di A.L.I.Ce. Italia Onlus.
I dati che emergono dallo studio “Burden of Stroke”, condotto dai ricercatori del King’s College di Londra su documenti provenienti da 35 nazioni, sono estremamente interessanti e mostrano come, a livello europeo, ci siano notevoli disparità non solo tra i singoli Paesi, ma anche al loro interno. Questo per quanto riguarda l’intero percorso di cura delle persone colpite da ictus cerebrale.
Si evidenzia inoltre come il post-ictus venga trascurato da tutti i Paesi.
La pubblicazione è stata commissionata da SAFE - Stroke Alliance for Europe -, organizzazione cui A.L.I.Ce. Italia Onlus aderisce da anni, che riunisce e rappresenta le associazioni di persone affette da ictus provenienti da tutta Europa, portando all’attenzione della politica e delle Istituzioni i bisogni e le necessità di salute e di benessere dei cittadini colpiti da ictus e delle loro famiglie e segna un cambiamento rispetto al passato per l’ampio coinvolgimento delle associazioni, delle società scientifiche e di quella civile dei Popoli Europei nell’elaborazione del documento.
Un confronto a livello europeo sull’ictus e sull’assistenza sono fondamentali per aiutare ogni singolo Paese a mettere in atto strategie di prevenzione efficace per questa patologia, fornire un’assistenza adeguata e appropriata e offrire sostegno a tutti quelli che ne vengono colpiti.
SAFE ritiene che il modo migliore per combattere l’ictus sia che ogni Paese membro della Comunità Europea abbia una strategia a livello nazionale attivamente supportata e sostenuta dal Governo e che riguardi l’intero percorso di cura dell’ictus: dalla diffusione della conoscenza tra la popolazione alla prevenzione, diagnosi e trattamenti, dai modelli di rete alla riabilitazione specialistica per trattamenti a lungo termine, dall’integrazione sociale alla partecipazione alla vita comune, prendendo in considerazione anche la questione delle cure palliative e del fine vita.
SAFE invita quindi ogni Paese Europeo ad istituire un registro nazionale per l’ictus al fine di mantenere un adeguato controllo sulla patologia e monitorare le risorse e le prestazioni erogate durante l’intero percorso di cura. La condivisone dei risultati permetterà, inoltre, ad ogni Paese di imparare dagli altri e rinforzare e accelerare il processo di miglioramento dei modelli di cura per l’ictus adottati dai singoli Paesi.
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