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L'autoironia, una cura efficace

Autoironia, una cura efficace

01 Agosto 2014


L'autoironia una cura efficace

Parlare o scrivere di Ictus non è mai facile, è un qualcosa che spaventa tutti poiché da un momento all'altro la nostra vita può cambiare per sempre.Mi sono interessata a questa malattia perchè mia zia Paola ne è stata colpita, un evento che come un fulmine ha sconvolto la sua esistenza e quella della nostra famiglia.Di solito i malati tentano di nascondere questo male come fosse una vergogna in quanto si sentono indeboliti negli aspetti più intimi della propria esistenza, ai quali l'essere umano tiene di più, ed è deleterio perché fa sì che la propria vita venga definitivamente compromessa. Paola invece no, non si è mai vergognata del suo stato, non si è mai presa troppo sul serio e ha sempre riso del suo nuovo modo di parlare: si prendeva in giro.Ci sono stati momenti di sconforto ovviamente ma le sono durati poco, giusto qualche ora.Che sia l'autoironia il segreto per sconfiggere il male?Lei ha sempre combattuto in modo tenace, ha sempre cercato di ritrovare quella parola perduta e si è data molto da fare per tornare la donna che era.
Noi familiari le avevamo detto che l'area del cervello compromessa era piccola perciò poteva riprendersi velocemente, così fiduciosa è andata avanti nel suo percorso.
Oggi Paola cammina normalmente, guida l'automobile, esce la sera con le amiche, aiuta le figlie al lavoro e spesso ho sentito pronunciare questa frase: “ Com'è carina la signora straniera: sorride sempre!” Alla gente non sembra malata pensano solo che sia forestiera.
"Grazie agli esercizi con Graziana, la logopedista, aveva cominciato a pronunciare parole nuove. Certo, mancava ancora la fluidità di un linguaggio non compromesso, ma in ogni modo ora riusciva a farsi capire. “Mi -chiamo- Paola” - lunga pausa - “Telefono - pacchiere, no p-arru-cchiere.” Voleva dire: “Voglio chiamare il parrucchiere.” I figli le dicevano che parlava come E.T. “Telefono casa” e Paola rideva." Dal libro Paola.Oltre le parole

Finalmente ha ripreso in mano la sua vita, anche se con un accento diverso sia nel tono della voce sia nel quotidiano ridefinendo priorità e scale di valori. Da poco ha scoperto che invece la zona cerebrale danneggiata era ed è molto estesa e i medici ,sorpresi, ancora oggi non si spiegano il suo quasi totale recupero.
Che sia stata questa bugia bianca a non averla abbattuta ? 
Probabilmente è stato un fattore importante poichè non si è lasciata influenzare dalla negativa realtà ed ha potuto combattere con speranza.

Il canto come nuovo stimolo per riattivare il linguaggio verbale, una nuova strada da percorrere per riacquistare le parole perdute.
Un altro aiuto importante per lei è stato cantare.
È risaputo che il canto aiuta le persone afasiche a ritrovare la propria voce ma Paola lo aveva scoperto per caso ed effettivamente per lei era ed è diventato un buon trattamento. Ricordiamoci che è il cervello che canta indotto dall’orecchio che ascolta una canzone emotivamente importante per il soggetto; cantando il corpo viene messo in azione a tutti i livelli, attraverso i vari collegamenti del sistema nervoso.
Saranno stati tutti questi fattori a farla tornare a una vita normale?

"Nessun errore, nessuna incertezza nel modulare tutte quelle sillabe e questo le dava forza e speranza anche per ritrovare la parola." Dal libro Paola.Oltre le parole

Il fumo ostruisce le arterie e provoca infarti e ictus
Secondo uno studio svizzero, il 16 % circa dei decessi dovuti a malattie cardiovascolari e il 15%  delle morti per ictus cerebrale sono riconducibili al tabagismo. Molti studi epidemiologici hanno stabilito che il fumo rappresenta un importante fattore di rischio per l'Ictus.Il consumo di tabacco infatti può provocare un’ostruzione delle arterie del cuore e del cervello, questa occlusione può a sua volta portare a forme di disabilità e alla morte.Essere sopravvissuti a un ictus però non scoraggia gli irriducibili delle sigarette: uno studio italiano dell’Esc (European Society of Cardiology) ha calcolato che più della metà dei fumatori reduci da un infarto cerebrale riprende in mano il pacchetto una volta fuori dall’ospedale, e così è stato anche per mia zia che ha avuto difficoltà a non ricadere nel vizio dopo la riabilitazione.
"C’era una sigaretta spenta a metà che ancora fumava, la raccolse, provò ad aspirare e il tizzone tornò ad ardere di nuovo. Non le importava di chi fosse, non le importava se l'aveva raccolta tra la cenere, le sembrò solo la cosa più bella del mondo. -Come te, cara sigaretta, anch'io sono stata raccolta e ho ripreso vita.-" Dal libro Paola.Oltre le parole
Divulgare la conoscenza della malattia con un libro 
Io non essendo un medico ho più domande che risposte, ma è stato grazie al temperamento della mia parente che ho deciso di scrivere il libro “Paola. Oltre le parole”. Un testo in cui racconto il suo percorso e cerco di descrivere sia lo stato di paura e confusione che improvvisamente si è trovata a vivere, sia la sua grande forza di volontà.
Nel mio racconto la protagonista della storia, Paola, compie un “viaggio alla ricerca delle parole perdute”, che è soprattutto una viaggio interiore, aiutata da una logopedista, da uno psicanalista e da un giovane medico e nutrizionista del quale s' innamora venendone ricambiata, trovando così nel momento della sua maggiore debolezza quel coraggio che le era mancato fino ad allora, nel decidere di porre fine al suo matrimonio in crisi per il timore del giudizio materno oltre che di recare un trauma ai figli. Un intreccio di delusioni e vittorie, un racconto d’amore e passione. La storia di una donna forte, volitiva e caparbia, con i piedi per terra, che si ritrova ad affrontare la persona che ha spesso cercato di evitare: se stessa.
Ho scelto la scrittura come mezzo per divulgare la conoscenza di questa malattia che, prima di tutto, deve essere prevenuta e grazie anche alla collaborazione con l'Associazione A.L.I.C.E. Italia Onlus sto viaggiando in tutta Italia per presentare il libro e per parlare insieme a medici esperti di Ictus, prevenzione e tutto ciò che c'è da sapere su questa malattia.


Matilde Calamai autrice del libro Paola. Oltre le parole

ALICe

A.L.I.Ce. Italia ODV

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