«Cosa devono fare gli anziani in questo Paese per essere rispettati, ascoltati, tutelati?». Se lo chiede Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani, dopo aver passato in rassegna le statistiche sulla qualità di vita di capelli bianchi: le pensioni sono ferme anche nel 2017, con le minime ancorate a 501,89 euro; il 22,8 per cento delle persone sole con 65 anni e più risulta a rischio di povertà; l’11,2 per cento degli over 65 soli si trova in condizioni di grave deprivazione; il 57,0 per cento non può permettersi una settimana di ferie l’anno; il 5,4 per cento ha arretrati per il mutuo, l'affitto, le bollette o altri debiti; il 14,5 per cento non può permettersi un pasto adeguato ogni due giorni; quasi il 14 per cento delle famiglie con principale percettore di reddito over 65 anni ha dichiarato di non avere abbastanza soldi per curarsi.
Tra i diritti negati, ricorda il presidente di FederAnziani, c’è il mancato accesso ai farmaci: milioni di donne affette da osteoporosi non hanno diritto al farmaco che previene le seconde fratture, a quasi un milione di anziani affetti da fibrillazione atriale sono negati e “nascosti” quei farmaci che abbatterebbero significativamente i rischi di eventi emorragici cerebrali e ictus, a milioni di diabetici vengono falcidiate le strisce per la misurazione della glicemia, ai pazienti stomizzati vengono dati materiali non consoni.
«A ciò si aggiunga - prosegue Messina - che entro qualche anno avremo 16mila medici di medicina generale in meno e oltre 16 milioni di cittadini si ritroveranno a vedere raddoppiare la distanza dal proprio medico di famiglia e dimezzare il tempo dedicato alla loro presa in carico».
Fonte: HD HealthDesk, redazione, 20 marzo 2017