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La Dieta Mediterranea è una terapia: dal cuore ai tumori ecco l’elenco dei benefici

L’Istituto superiore di sanità pubblica le prime Linee guida per definire gli standard e le varie applicazioni del modello alimentare Made in Italy

26 Marzo 2025

E’ scientificamente dimostrato che la Dieta Mediterranea sia i migliori regimi alimentari in termini di sostenibilità per la salute e l’ambiente costituendo una dieta inclusiva, economica, vicina alle tradizioni degli italiani e alle tipicità regionali. Tutte caratteristiche che la rendono preziosa e fondamentale tanto da essere inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Per definirne ancora meglio caratteristiche e applicazioni la Fondazione Dieta Mediterranea, la Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e la Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec) hanno promosso le prime linee guida sulla Dieta mediterranea con il supporto metodologico dell’Istituto superiore di sanità.

“Le linee guida sulla Dieta Mediterranea – commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell’invecchiamento dell’Iss - mirano a promuovere uno stile di vita sano. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della Dieta Mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta”.

Gli effetti su prevenzione e trattamento delle malattie croniche

I benefici della Dieta Mediterranea sono documentati in numerosi ambiti, a partire dalle malattie cardiovascolari (riduce l’incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus) fino alla protezione dalle patologie oncologiche con l’alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani. Effetti positivi anche su diabete e patologie metaboliche, obesità e sovrappeso, ma anche sulla salute neurocognitiva: la Dieta Mediterranea riduce l’incidenza di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all’apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.

L’aderenza alla dieta, inoltre, contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all’apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti e concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.

Anche per l’artrosi è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell’olio d’oliva e degli acidi grassi polinsaturi. Nelle donne in gravidanza, la Dieta Mediterranea è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.

Il documento ha coinvolto 20 società scientifiche

Le linee guida rispondono a dieci domande, da “Qual è l’efficacia della dieta nel ridurre la mortalità” a “La DM è sostenibile?”, ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 Società scientifiche nazionali e stakeholder. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell’applicazione della Dieta Mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali e educative.

Cosa è la Dieta Mediterranea

La Dieta Mediterranea è un modello alimentare basato su un consumo elevato di alimenti di origine vegetale come verdure, frutta fresca, frutta a guscio, legumi e cereali, preferibilmente integrali. L’olio d’oliva è la fonte primaria di grassi (principalmente rappresentati da acidi grassi monoinsaturi), un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e latticini, un’assunzione limitata di carne rossa e il consumo occasionale di dolci e carni trasformate. Il modello della dieta mediterranea predilige prodotti locali, stagionali e minimamente trasformati.

Un valore che coinvolge anche gli stili di vita

Oltre agli aspetti nutrizionali - che includono abitudini alimentari consapevoli come la scelta di prodotti a chilometro zero e provenienti da filiera corta e secondo la stagionalità - nel concetto di dieta mediterranea sono inseriti elementi legati allo stile di vita sostenibile: l’attività fisica, il contrasto alla sedentarietà e un adeguato numero di ore di sonno/riposo, la convivialità e la socialità, intese nel loro significato più ampio e profondo. In una dimensione ancora più generale, completano la definizione concettuale di dieta mediterranea i valori dell’ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale, della creatività, e del rispetto per la diversità.

Tegame, vapore e forno: il bello e il buono del piatto unico

La Dieta Mediterranea è caratterizzata non solo dalle sue materie prime, cioè dagli alimenti, ma anche dal tipo di preparazione privilegiando cotture in tegame, al vapore, in forno. Una caratteristica non secondaria degli alimenti tipici della dieta mediterranea è di essere adatti alla preparazione di piatti unici, cioè pietanza capaci di assicurare da sole tutti i nutrienti che normalmente vengono forniti da più portate consumate separatamente. Ecco quattro esempi pratici: pasta con i legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie…), paste asciutte con condimento di carne e formaggio, minestroni e zuppe di cereali con verdura, olio e formaggio grattugiato pizza con mozzarella e alici. Un pasto preparato così ha i requisiti per soddisfare le esigenze dell’organismo in termini di carboidrati, proteine, grassi, vitamine, sali minerali e fibre: è sufficiente aggiungere soltanto verdura fresca e frutta per ottenere un pasto completo, equilibrato dal punto di vista nutrizionale e poco costoso.

Fonte: il sole24ore.com articolo di Ernesto Diffidenti 10 marzo 2025

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