L'iniziativa toccherà molte città italiane e offrirà la possibilità di effettuare screening gratuiti e la lettura delle analisi del sangue
Promuovere l’invecchiamento attivo e sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare gli over 65, sul ruolo chiave di uno stile di vita sano ed equilibrato e sull’importanza di adottare comportamenti adeguati per prevenire l’insorgenza di patologie croniche legate all’invecchiamento. E' l'obiettivo della III edizione del progetto educativo “Forte negli anni”, promosso da Abbott, in collaborazione con la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) e Censis.
L’iniziativa, dopo la prima tappa di Roma, toccherà durante l'anno altre città italiane e offrirà agli over 65 la possibilità di effettuare, all’interno della struttura Abbott Clinic, screening gratuiti (cardiologia, diabetologia, oculistica, otorinolaringoiatria) e la lettura delle analisi del sangue. Gli over 65 riceveranno, inoltre, informazioni e consigli su corretta alimentazione e stili di vita da seguire.
Quest’anno la collaborazione con il Censis e con la SIGG ha come obiettivo la realizzazione di una ricerca e di un rapporto finale sullo stato di salute degli over 65, attraverso l’individuazione di indicatori utili a misurare la qualità di vita dell’anziano e, contemporaneamente, i fattori di rischio presenti nei diversi contesti: ambientali, lavorativi, sociali, familiari e individuali.
Secondo dati Censis, quasi il 15 per cento degli anziani frequenta una palestra o una piscina, e più del 12 per cento fa uso di cure estetiche, mentre il 52,4 per cento degli over 80 si sottopone a controlli medici preventivi per la propria salute, il 48,9 per cento dichiara di mantenere la mente allenata e il 25,3 per cento si cimenta in lunghe passeggiate all’aperto. D’altro canto solo il 16 per cento degli over 85 percepisce il proprio stato di salute come buono, rispetto al 70,6 per cento del totale della popolazione. E se il 53 per cento degli over 85 è totalmente autosufficiente, il 47 per cento non lo è e il 61 per cento viene aiutato sistematicamente nella propria vita o dai figli o dal coniuge o dalle badanti.
«La Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha deciso di sostenere il progetto perché, per favorire un invecchiamento attivo e in buona salute, è fondamentale, non solo affrontare le problematiche connesse direttamente alle singole patologie croniche, ma soprattutto sviluppare un'attenta opera di prevenzione», spiega il presidente Giuseppe Paolisso.
«Da questo punto di vista, oltre a eliminare il fumo, due sono le priorità: aumentare l'esercizio fisico ed essere più aderenti alla dieta mediterranea.
Così facendo è possibile prevenire le due principali cause di morte nell’anziano, vale a dire le malattie cardiovascolari e le neoplasie».
Fonte: HD HealthDesk Sabrina Valletta giovedì 12 giugno 2014