Sì ai tagli per colpire gli sprechi e le inefficienze, no ai provvedimenti di risparmio ciechi e indiscriminati. È l’opinione degli italiani sulle politiche sanitarie di contenimento delle spese espressa in un’indagine del Censis in collaborazione con il Forum Ania-Consumatori. In tempi di vacche magre gli italiani sono meno disposti a chiudere un occhio sulle pecche dell’assistenza sanitaria: inefficienze, sprechi e comportamenti opportunistici non vengono più tollerati.
Per il 71,4 per cento degli italiani ci sono troppi sprechi in sanità, con il 19 per cento convinto che alcuni accertamenti diagnostici e visite specialistiche a loro prescritti siano stati inutili. Il 71,3 per cento ritiene ci siano sprechi nell’assistenza sociale (ad esempio, pensioni d’invalidità ingiustificate). L’86,8 per cento conosce persone che godono di prestazioni a cui non hanno diritto. In molti sono convinti che il walfare funziona meglio quando si hanno le conoscenze giuste. Lo hanno sperimentato in un anno 13,5 milioni di italiani che hanno saltato le lista di attesa ricorrendo ad amicizie, raccomandazioni oppure facendo regali o pagando. Per questo per la maggioranza degli italiani è urgente e necessaria la trasparenza nel welfare: l’81,5 per cento dei cittadini valuta positivamente la possibilità di avere una comunicazione trasparente dei costi delle proprie prestazioni sanitarie: in questo modo tutti si renderebbero conto dell’uso delle tasse e della spesa pubblica e si potrebbero confrontare i costi di prestazioni uguali in strutture diverse, limitando gli sprechi, valutando anche il rapporto tra costi e qualità del servizio.
«Il welfare italiano - ha detto Giuseppe De Rita, Presidente del Censis - è stato da sempre piattaforma di sicurezza per le famiglie, garantendo le spalle coperte. Questo il suo significato più importante e questa la sua principale funzione oggi. Se le famiglie come soggetto di welfare garantiscono risposte mirate e quotidiane ai bisogni sociali, è importante metterle nelle condizioni di capire chi, dove, in che modo, con quali risorse possono sostenerle. La trasparenza nell’uso delle risorse non è una clava contro il welfare, ma uno strumento per renderlo migliore».
Fonte: HD HealthDesk, redazione, 14 Novembre 2016