Argomento del mese

Il sonno e l’ictus

01 Febbraio 2014

Prof. ssa Maria Luisa Sacchetti, Neurologa vascolare presso l’Università Sapienza di Roma e Presidente Onorario di A.L.I.Ce. ITALIA ONLUS       

Le apnee ostruttive nel sonno (OSA), più genericamente chiamate disturbi respiratori nel sonno (SDB),  sono un disturbo caratterizzato dalla presenza di apnee (pause nella respirazione) o di ipopnee (riduzione della profondità del respiro), che interrompono sonno di una persona per più di 10 secondi, e che la costringono a frequenti risvegli e quindi ad un sonno non ristoratore1, 2. Durante il giorno la persona che ne soffre di può essere assonnato, avere difficoltà di concentrazione e nel risolvere i problemi, essere irritabile, fino a soffrire di ansia e depressione. In presenza di questi ultimi sintomi si configura la Sindrome delle Apnee Ostruttive durante il sonno (OSAS)3.

Studi epidemiologici hanno rilevato che almeno il 4% degli uomini e il 2% delle donne soffrono di SDB e che forme clinicamente significative di OSAS colpiscono più del 10 % della popolazione generale. Questa percentuale aumenta fino al 20-40 % nelle persone obese. Predispongono alle apnee nel sonno anche quelle condizioni anatomiche o le patologice che impediscono il normale flusso di aria nelle prime vie respiratorie, e che spesso sono anche causa di russamento, sintomo spia della malattia4.

La prima conseguenza  delle apnee/ipopnee sarà una riduzione della quantità di ossigeno nel sangue ed un aumento della anidride carbonica. Poiché il cervello non è mai felice in carenza di ossigeno , tenterà energicamente di aumentare la quantità di ossigeno presente nel sangue facendo aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna , e inviando segnali ai centri respiratori - in modo da aumentare la frequenza del respiro. In genere le persone con OSA si svegliano a causa del disagio provocato dal tentativo di respirare contro una faringe chiusa . Una volta svegli i pazienti fanno un paio di respiri profondi per poi riaddormentarsi. Questo può accadere decine di volte ogni notte, portando ad uno stato cronico di ipertensione e di tachicardia notturne5-7. Ciò si traduce in stress cronico sul sistema cardiovascolare, con aumento della coagulabilità del sangue, diabete e rischio di ictus e TIA8, 9 .

Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2005, ha dimostrato che l’OSAS aumenta significativamente il rischio di ictus o di morte per qualsiasi causa , e che tale aumento è indipendente dalla presenza/influenza di altri fattori di rischio, come l'ipertensione ed il diabete10. Più recentemente, un gruppo di ricerca della Clinica Neurologica dell'Università Politecnica delle Marche, Ancona, descrive un'interessante associazione tra la presenza di disturbi respiratori nel sonno e Malattia di Alzheimer-AD. Gli Autori ipotizzano che la presenza di questo disturbo porta a variazioni sfavorevoli del flusso ematico cerebrale, a cui consegue il declino cognitivo11.

L’OSAS è anche una complicanza dell’ictus. Secondo gli studi più recenti, almeno il 60 per cento dei pazienti con ictus soffre di apnee nel sonno e la prognosi di quanti ne sono affetti è peggiore rispetto a quella dei pazienti con ictus ma senza SDB12, 13.

Diagnosi di SDB

Per la diagnosi è necessario sottoporsi a un test chiamato polisonnografia (PSG ), un esame non invasivo che registrerà l’attività elettrica cerebrale, il respiro e la sua efficienza ed in generale la qualità del  vostro sonno. La PSG viene eseguita presso centri in cui neurologi, pneumologi ed specialisti otorinolaringoiatri esperti collaborano per fare la diagnosi e concordare la terapia più efficace.

Trattare il vostro disturbo del sonno

I trattamenti variano , a seconda della gravità del caso. In termini generali possiamo dire che il trattamento più efficace per le OSAS è la CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree) , una forma di respirazione assistita durante il sonno che invia aria nelle vie aeree del paziente con una leggera pressione positiva, necessaria per aprirele vie respiratorie chiuse o semichiuse.  

Per informazioni più dettagliate chiedete al vostro Medico di Famiglia.

Prevenire l’OSAS

Misure importanti per prevenire che si verifichi l'apnea nel sonno sono: mantenere il peso del corpo entro i limiti della norma, cioè Indice di Massa Corporea ( in inglese BMI) <25, evitare l’assunzione di farmaci e sostanze che rilassano le vie respiratorie e causano russamento, come sedativi e alcool, dormire su un fianco, oltre ovviamente a curare le eventuali patologie delle prime vie respiratorie che ne sono causa.

 Bibliografia

1.       Eckert DJ, Malhotra A, Jordan AS. Mechanisms of apnea. Prog Cardiovasc Dis 2009;51:313-323.

2.       Thomas RJ. Arousals in sleep-disordered breathing: patterns and implications. Sleep 2003;26:1042-1047.

3.       Yaggi HK, Strohl KP. Adult obstructive sleep apnea/hypopnea syndrome: definitions, risk factors, and pathogenesis. Clin Chest Med 2010;31:179-186.

4.       Thorpy MJ. American Academy of Sleep Medicine.ICSD-2(2005)-International Classification of Sleep Disorders, 2nd edition:Diagnostic and coding Manual American Academy of Sleep Medicine2005.

5.       Latina JM, Estes NA, 3rd, Garlitski AC. The Relationship between Obstructive Sleep Apnea and Atrial Fibrillation: A Complex Interplay. Pulm Med 2013;2013:621736.

6.       Parati G, Lombardi C, Hedner J, et al. Recommendations for the management of patients with obstructive sleep apnoea and hypertension. Eur Respir J 2013;41:523-538.

7.       Treat sleep-disordered breathing to protect your heart. Sleep disorders, such as obstructive sleep apnea, can put you at risk of high blood pressure, heart attack and stroke. Heart Advis 2009;12:4.

8.       Ciccone A, Proserpio P, Roccatagliata DV, et al. Wake-up stroke and TIA due to paradoxical embolism during long obstructive sleep apnoeas: a cross-sectional study. Thorax 2013;68:97-104.

9.       Cereda CW, Petrini L, Azzola A, et al. Sleep-disordered breathing in acute ischemic stroke and transient ischemic attack: effects on short- and long-term outcome and efficacy of treatment with continuous positive airways pressure - rationale and design of the SAS CARE study. International Journal of Stroke 2012;7:597-603.

10.     Yaggi HK, Concato J, Kernan WN, Lichtman JH, Brass LM, Mohsenin V. Obstructive sleep apnea as a risk factor for stroke and death. N Engl J Med 2005;353:2034-2041.

11.     Buratti L, Viticchi G, Falsetti L, et al. Vascular impairment in Alzheimer's disease: the role of obstructive sleep apnea. J Alzheimers Dis 2014;38:445-453.

12.     Kendzerska T, Mollayeva T, Gershon AS, Leung RS, Hawker G, Tomlinson G. Untreated obstructive sleep apnea and the risk for serious long-term adverse outcomes: A systematic review. Sleep Med Rev 2013.

13.     Johnson KG, Johnson DC. Frequency of sleep apnea in stroke and TIA patients: a meta-analysis. J Clin Sleep Med 2010;6:131-137.

 

 


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