Prof. ssa Maria Luisa Sacchetti, Neurologa vascolare presso l’Università Sapienza di Roma e Presidente Onorario di A.L.I.Ce. ITALIA ONLUS
Le apnee ostruttive nel sonno (OSA), più genericamente chiamate disturbi respiratori nel sonno (SDB), sono un disturbo caratterizzato dalla presenza di apnee (pause nella respirazione) o di ipopnee (riduzione della profondità del respiro), che interrompono sonno di una persona per più di 10 secondi, e che la costringono a frequenti risvegli e quindi ad un sonno non ristoratore1, 2. Durante il giorno la persona che ne soffre di può essere assonnato, avere difficoltà di concentrazione e nel risolvere i problemi, essere irritabile, fino a soffrire di ansia e depressione. In presenza di questi ultimi sintomi si configura la Sindrome delle Apnee Ostruttive durante il sonno (OSAS)3.
Studi epidemiologici hanno rilevato che almeno il 4% degli uomini e il 2% delle donne soffrono di SDB e che forme clinicamente significative di OSAS colpiscono più del 10 % della popolazione generale. Questa percentuale aumenta fino al 20-40 % nelle persone obese. Predispongono alle apnee nel sonno anche quelle condizioni anatomiche o le patologice che impediscono il normale flusso di aria nelle prime vie respiratorie, e che spesso sono anche causa di russamento, sintomo spia della malattia4.
La prima conseguenza delle apnee/ipopnee sarà una riduzione della quantità di ossigeno nel sangue ed un aumento della anidride carbonica. Poiché il cervello non è mai felice in carenza di ossigeno , tenterà energicamente di aumentare la quantità di ossigeno presente nel sangue facendo aumentare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna , e inviando segnali ai centri respiratori - in modo da aumentare la frequenza del respiro. In genere le persone con OSA si svegliano a causa del disagio provocato dal tentativo di respirare contro una faringe chiusa . Una volta svegli i pazienti fanno un paio di respiri profondi per poi riaddormentarsi. Questo può accadere decine di volte ogni notte, portando ad uno stato cronico di ipertensione e di tachicardia notturne5-7. Ciò si traduce in stress cronico sul sistema cardiovascolare, con aumento della coagulabilità del sangue, diabete e rischio di ictus e TIA8, 9 .
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2005, ha dimostrato che l’OSAS aumenta significativamente il rischio di ictus o di morte per qualsiasi causa , e che tale aumento è indipendente dalla presenza/influenza di altri fattori di rischio, come l'ipertensione ed il diabete10. Più recentemente, un gruppo di ricerca della Clinica Neurologica dell'Università Politecnica delle Marche, Ancona, descrive un'interessante associazione tra la presenza di disturbi respiratori nel sonno e Malattia di Alzheimer-AD. Gli Autori ipotizzano che la presenza di questo disturbo porta a variazioni sfavorevoli del flusso ematico cerebrale, a cui consegue il declino cognitivo11.
L’OSAS è anche una complicanza dell’ictus. Secondo gli studi più recenti, almeno il 60 per cento dei pazienti con ictus soffre di apnee nel sonno e la prognosi di quanti ne sono affetti è peggiore rispetto a quella dei pazienti con ictus ma senza SDB12, 13.
Diagnosi di SDB
Per la diagnosi è necessario sottoporsi a un test chiamato polisonnografia (PSG ), un esame non invasivo che registrerà l’attività elettrica cerebrale, il respiro e la sua efficienza ed in generale la qualità del vostro sonno. La PSG viene eseguita presso centri in cui neurologi, pneumologi ed specialisti otorinolaringoiatri esperti collaborano per fare la diagnosi e concordare la terapia più efficace.
Trattare il vostro disturbo del sonno
I trattamenti variano , a seconda della gravità del caso. In termini generali possiamo dire che il trattamento più efficace per le OSAS è la CPAP (pressione positiva continua delle vie aeree) , una forma di respirazione assistita durante il sonno che invia aria nelle vie aeree del paziente con una leggera pressione positiva, necessaria per aprirele vie respiratorie chiuse o semichiuse.
Per informazioni più dettagliate chiedete al vostro Medico di Famiglia.
Prevenire l’OSAS
Misure importanti per prevenire che si verifichi l'apnea nel sonno sono: mantenere il peso del corpo entro i limiti della norma, cioè Indice di Massa Corporea ( in inglese BMI) <25, evitare l’assunzione di farmaci e sostanze che rilassano le vie respiratorie e causano russamento, come sedativi e alcool, dormire su un fianco, oltre ovviamente a curare le eventuali patologie delle prime vie respiratorie che ne sono causa.
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