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Il freddo estremo fa male al cuore

Quando la temperatura si abbassa, passando da 5°C a -5°C, aumentano i decessi per malattie cardiache nella popolazione generale, soprattutto nei quartieri più poveri. Il caldo estremo aumenta il rischio di morte o di ictus nelle persone con malattia cardiache

18 Settembre 2022

Le giornate troppo fredde o troppo calde fanno male al cuore. Le prime sono un problema per tutti, le seconde in particolare per chi soffre di una patologia cardiaca. 

Quando la temperatura scende troppo, infatti, aumentano i decessi per malattie cardiache e succede soprattutto nei quartieri poveri. Il caldo eccessivo invece mette a rischio soprattutto la vita di chi soffre di una patologia cardiaca. È il risultato di un’analisi condotta in Europa su 2,3 milioni di persone che ha calcolato l’associazione tra gli eventi meteorologici estremi dovuti al cambiamento climatico e l’eccesso di mortalità per malattie cardiache. L’indagine è stata presentata al congresso della European Society of Cardiology. I ricercatori hanno raccolto i dati da cinque studi condotti in Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Svezia tra il 1994 e il 2010 che hanno coinvolto in tutto oltre 2,3 milioni persone tra i 50 e i 71 anni di età con o senza patologie cardiache. 

Gli scienziati hanno annotato i decessi per malattia cardiovascolare o le nuove diagnosi di malattia cardiaca avvenuti nel periodo di osservazione. I dati clinici sono stati messi a confronto con quelli delle temperature giornaliere medie rilevate dalle stazioni meteorologiche più vicine alle residenze dei partecipanti. 

Per ciascun partecipante, i ricercatori hanno confrontato il valore della temperatura in un giorno della settimana in cui si è verificato un evento avverso (per esempio di lunedì) con la temperatura dello stesso giorno di un’altra settimana in cui non si è verificato nessun un evento avverso (tutti i lunedì rimanenti) all’interno di uno stesso mese. 

Dall’analisi è emerso in primo luogo l’impatto negativo del freddo sul cuore. Quando la temperatura scendeva bruscamente si osservava un aumento dei decessi per malattie cardiovascolari in generale e per cardiopatia ischemica in particolare, oltre a un maggiore rischio di cardiopatia ischemica di nuova insorgenza.

Più precisamente: con un abbassamento della temperatura di circa 10°C, da 5°C a -5°C, si osservava un rischio maggiore di morte per malattie cardiovascolari del 19 per cento e un aumento del 22 per cento di probabilità di morte per cardiopatia ischemica. Con un abbassamento della temperatura di 11°C, passando da 2°C a -9°C, aumentava del 4 per cento il rischio di cardiopatia ischemica. 

«Il cambiamento climatico sta portando a un aumento della temperatura media globale ma anche a un freddo estremo in alcune regioni. Più di 70mila decessi in eccesso si sono verificati in tutta Europa durante l'estate del 2003 a causa di intense ondate di caldo. Ma il freddo è maggiormente associato ai decessi in eccesso e ai ricoveri ospedalieri nella popolazione generale. Studi precedenti sugli effetti cardiovascolari del caldo e del freddo utilizzavano principalmente dati aggregati, come i decessi giornalieri di una città. Questo studio ha utilizzato dati individuali, consentendoci di identificare sottogruppi vulnerabili per avviare interventi di protezione, aumentando così la resilienza per futuri eventi meteorologici», ha dichiarato Stefan Agewall dell’Università di Oslo in Norvegia tra gli autori dello studio. 

L’indagine ha evidenziato che le persone più a rischio sono quelle che vivevano in quartieri poveri che hanno meno possibilità di contrastare gli sbalzi di temperatura perché nelle loro case mancano gli impianti di riscaldamento o di raffreddamento.

Sorprendentemente il calore eccessivo è apparso meno pericoloso del freddo estremo anche se non è così per tutti. L’aumento delle temperature, infatti, è un fattore di rischio soprattutto per chi già soffre di cuore. 

Per le persone con malattie cardiache pregresse, un aumento della temperatura da 15°C a 24°C era associato a un aumento del rischio di morte e di ictus rispettivamente del 25 e del 30 per cento.  

«I medici possono utilizzare queste informazioni per fornire consigli su misura a coloro che sono più a rischio di esiti avversi per la salute durante le giornate molto calde e molto fredde. I pazienti con problemi cardiaci dovrebbero rimanere idratati quando fa caldo e seguire i consigli del proprio cardiologo sull'uso dei farmaci», avverte Agewall. 

Fonte: HealthDesk articolo di redazione 28 agosto 2022

A.L.I.Ce. Italia ODV

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