Novità scientifiche

Ictus: un modo RAPIDO per capirlo

25 Ottobre 2016

Lictus è una delle principali cause di disabilità al mondo. Di fronte a in ictus c’è un solo elemento che può migliorare la prognosi: il tempo. Maggiore è il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi, maggiore è il rischio che l’ictus provochi danni cerebrali e invalidità. Per ottenere la massima efficacia dai trattamenti è consigliabile arrivare in ospedale entro 60 minuti. 

Ma come fare a riconoscere un disturbo che può presentarsi in modi diversi, più o meno sfumati, più o meno riconoscibili?

«L’ictus può colpire i sensi, la parola, il comportamento e le emozioni ma anche la memoria, un lato del corpo può essere percepito come più debole oppure paralizzarsi», spiega Valeria Caso, neurologa presso l’Ospedale Misericordia di Perugia e presidente dell’European Stroke Organization «Il paziente può percepire un senso di debolezza o di addormentamento di viso, braccia e gambe, in particolare di un solo lato, vertigini, perdita dell’equilibrio e manifestare uno stato confusionale con difficoltà a parlare e capire ciò che gli viene detto, spesso riferisce anche un problema alla vista o un improvviso mal di testa».

Un buon modo per avere una prima conferma del sospetto di ictus e chiamare immediatamente aiuto è l’approccio “RAPIDO”, acronimo di:

  • R – RIDI – chiedere alla persona di sorridere e osservate se la bocca è asimmetrica;
  • A – ALZA LE BRACCIA – chiedere alla persona di alzare le braccia e verificate se riesce a sollevarne una sola;
  • P – PARLA – chiedete alla persona di parlare e verificate se riesce ad esprimersi in maniera comprensibile o confusa;
  • I – ICTUS
  • D – DOMANDA AIUTO – chiamare immediatamente il 118 e descrivete correttamente i sintomi in modo che gli operatori siano in grado di mandare l’ambulanza con il team adatto e allerti l’ospedale dotato di Stroke Unit più vicino;
  • O – ORARIO – prendere nota dell’ora esatta in cui sono iniziati i sintomi, una informazione che sarà molto utile ai sanitari per operare nel tempo ottimale. 

È opportuno chiamare il 118 anche se i sintomi osservati hanno un andamento altalenante o addirittura sono scomparsi.

Fonte: HD HealthDesk, redazione, 24 Ottobre 2016  

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