Novità scientifiche

Ictus e danni neurologici: la scommessa della scienza sul fattore-tempo

17 Marzo 2016


Si celebra fino al 20 marzo la Settimana mondiale del cervello. Iniziative, convegni e attività nelle scuole italiane per sensibilizzare la popolazione. La sfida sulla diagnosi precoce per l'Alzheimer e la Sclerosi multipla

Il fattore-tempo come strategia per limitare i danni in caso di problemi neurologici. Perché arrivare in tempo, sia quando c'è l'urgenza, sia quando si tratta di fare una diagnosi sia in fase di prevenzione, può davvero fare la differenza. "Tempo E' Cervello" è il tema al centro della VI edizione della Settimana Mondiale del Cervello, promossa in Italia dalla Società Italiana di Neurologia (SIN), che si celebra da oggi al 20 marzo e che prevede numerose iniziative in tutta Italia.

L'importanza del tempo. Il fattore tempo è cruciale in medicina e, in particolare, in ambito neurologico. "Il neurologo lotta contro il tempo per limitare i danni al cervello, nel vero senso della parola" sostiene Leandro Provinciali, presidente della SIN. "La rapidità e l'accuratezza dell'intervento neurologico, subito dopo la comparsa dei primi sintomi, consentono di ridurre o annullare i danni che spesso condizionano fortemente la qualità di vita dei malati". Oltre a ciò, la diagnosi precoce risulta preziosa in molte malattie: ad esempio, nella Malattia di Parkinson e nella Sclerosi Multipla è basilare per mettere in atto una strategia terapeutica che possa cambiare la storia naturale della malattia, tenendo sotto controllo i sintomi.

Ictus, un'emergenza tempo-dipendente. L'ictus è la prima causa di disabilità, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nel mondo industrializzato. In Italia vi sono circa 200.000 nuovi ictus ogni anno e circa un milione di persone vivono nel nostro Paese con esiti invalidanti della malattia. Quando si verifica un ictus, prendere tempo equivale a perdere del tempo prezioso. "La nuova frontiera per la cura dell'ictus ischemico in fase acuta è la combinazione di trombolisi sistemica e trombectomia meccanica" afferma Elio Agostoni, direttore della Struttura complessa neurologia e Stroke Unit del Dipartimento di neuroscienze, ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano. Ma l'efficacia della terapia dipende dal tempo e qualifica l'ictus come un'emergenza tempo-dipendente. "In particolare, la trombectomia meccanica dovrebbe essere eseguita il più precocemente possibile e potenzialmente entro le 6 ore dall'esordio dei sintomi".

Il ritardo evitabile. Nella comunità scientifica è diffuso, nell'ambito delle emergenze tempo dipendenti, il concetto di ritardo evitabile inteso come momento organizzativo alla base dell'esito clinico. "Il recupero del ritardo evitabile - prosegue Agostoni - si fonda sull'efficienza organizzativa del percorso clinico del paziente con ictus acuto. In questo scenario, è necessario riorganizzare il sistema di cura nel nostro Paese per garantire a tutti i pazienti candidati la miglior cura possibile".

Alzheimer, Parkinson e Sclerosi multipla. Il fattore-tempo è cruciale anche nella malattia di Alzheimer che si manifesta clinicamente con iniziali disturbi di memoria episodica, cioè della capacità di ricordare eventi legati a un preciso riferimento temporale; ad essi si associano nel corso del tempo disturbi del linguaggio, dell'orientamento, delle capacità di ragionamento, critica e giudizio, con perdita progressiva dell'autonomia funzionale. "Questa fase di disturbi cognitivi lievi, diagnosticabile con opportune valutazioni neuropsicologiche, spesso precede di alcuni anni la demenza vera e propria" spiega Carlo Ferrarese, direttore scientifico del Centro di neuroscienze di Milano - Università di Milano-Bicocca. Il tempo entra in gioco anche nel Parkinson. Una delle scoperte più importanti degli ultimi anni è rappresentata dalla dimostrazione che il processo neurodegenerativo alla base della malattia di Parkinson inizia molti anni prima della comparsa dei sintomi motori e che, spesso, durante questa lunga fase possono essere presente manifestazioni non motorie. "Queste scoperte hanno una notevole rilevanza poiché, se si riuscirà a individuare i soggetti a rischio di sviluppare la malattia, si potrà intervenire precocemente con farmaci neuroprotettivi" spiega Leonardo Lopiano, direttore Struttura complessa neurologia dell'AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

La tempestività è fondamentale anche per la Sclerosi multipla. "E' stato dimostrato che iniziare una terapia precocemente causa, a distanza di tempo, un minor accumulo di disabilità e una maggiore autonomia. Al contrario, ritardare l'inizio di una terapia può essere responsabile della comparsa di disturbi non più reversibili e recuperabili" afferma Gianluigi Mancardi, direttore della Clinica neurologica dell'Università di Genova.


Le iniziative. La Settimana mondiale del cervello è promossa a livello internazionale in oltre 82 paesi dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa e dalla Dana Alliance for the Brain Initiatives e dalla Society for Neuroscience negli Stati Uniti. In Italia, la Società italiana di neurologia prevede l'organizzazione, sul territorio nazionale, di incontri divulgativi, convegni scientifici e attività per gli studenti delle scuole elementari e medie.  A Roma, per esempio, il 18 marzo si svolgerà presso il Centro Epilessie Tumorali dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena "Happy Neuro Hour!! ... spuntini di divulgazione scientifica, teatro, musica" mentre il 19 marzo alla Città della Scienza di Napoli è prevista l'iniziativa "Cibo, corpo e cervello", un percorso laboratoriale con giochi interattivi, esperimenti filmati d'animazione e slide show. Il dettaglio delle iniziative italiane della Settimana Mondiale del Cervello è consultabile on line, all'indirizzo www.neuro. it.

Fonte: http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/03/14/news/cervello_la_settimana_mondiale_2016

Articolo di  Irma D’Aria 14 marzo 2016

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