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Firenze: non decollano i nuovi anticoagulanti
14 Aprile 2014
Riducono del 70%
il rischio di emorragia cerebrale, i dosaggi sono fissi e poco probabili le
interazioni con altri farmaci e con i cibi. Nonostante questi vantaggi, i nuovi
anticoagulanti orali disponibili anche nel nostro Paese vengono impiegati in
appena il 6% del milione circa dei pazienti italiani con fibrillazione atriale,
il 90% dei quali è in cura per la patologia.
Questo, almeno,
è quanto risulta dai dati del Registro europeo di questi farmaci, impiegati per
la prevenzione dell'ictus, discussi il 7 e 8 febbraio a Firenze agli
"stati generali" dell'Associazione nazionale dei medici cardiologi
ospedalieri. Con oltre 1.800 pazienti sui 7 mila totali arruolati in nove Paesi
nel Registro, il nostro è quello che più ha contribuito alla raccolta dei dati
e a breve saranno disponibili anche le analisi specifiche sulla popolazione
italiana, che tuttavia secondo i cardiologi non dovrebbero discostarsi molto
dai dati generali.