Novità scientifiche

FARMACI. Fibrillazione atriale: dopo dabigatran arriva il suo inibitore

11 Marzo 2016

Un farmaco pronto a intervenire per riparare i danni di un altro farmaco, che garantisce una maggiore sicurezza ai pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. È quanto promette idarucizumab, che inattiva l’effetto di dabigatran, inibitore diretto della trombina, primo della nuova generazione di anticoagulanti orali, entrato nel nostro paese da circa tre anni. Una specie di ancora di salvataggio, o di air bag nel caso in cui le cose non andassero per il verso giusto. L'antidoto che riesce a evitare il peggio.
I nuovi anticoagulanti orali (NAO) stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nella prevenzione di eventi tromboembolici nei pazienti a rischio. «Hanno rivoluzionato la prevenzione dell’ictus in presenza di fibrillazione atriale - ha dichiarato Giuseppe Di Pasquale, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna - e hanno fatto sì che molti pazienti, che prima del loro ingresso nella pratica clinica non venivano trattati, oggi siano “protetti” da complicanze tromboemboliche».
I Nao hanno una serie di vantaggi rispetto alle terapie tradizionali: «Più sicuri, non necessitano di controlli ematici costanti, hanno scarsissime probabilità di interazioni con alimenti e altri farmaci, sono somministrati a dosaggio fisso e presentano un ridotto rischio di emorragie cerebrali rispetto alla terapia tradizionale».
Tuttavia l’utilizzo di questi farmaci ha finora comportato dei rischi per la mancanza di un antidoto in caso di emergenza. Idarucizumab offre ai clinici maggiore sicurezza nella prescrizione di dabigatran, il primo NAO in assoluto per il quale esiste un inattivatore specifico che ne neutralizza gli effetti terapeutici in maniera rapida e sostenuta nel tempo.
In caso di sanguinamento cerebrale, un rischio molto ridotto con i NAO ma non del tutto  escluso, il ricorso a idarucizumab può essere risolutivo: «Nel momento in cui si verificasse un’emergenza, l’antidoto fa veramente la differenza - dice Anna Maria Ferrari, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia».
…Omissis…
Fonte: HD HealthDesk, redazione, 10 Marzo 2016
ALICe

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