Novità scientifiche

Ecco la prima mano robotica tutta made in Italy in commercio dal 2017, «costa come uno scooter»

18 Aprile 2015

TECNOLOGIE. È pronta e funziona anche bene nei primi test sull'uomo la prima mano artificiale stampata in 3D tutta made in Italy disponibile per il commercio dal 2017 con costi che si aggirano su poche migliaia di euro. Inail e Iit, l'Istituto italiano di tecnologia, hanno infatti completato il primo prototipo di questa super protesi hi-tech in grado di riprodurre l'85% delle prese di una vera mano grazie alla tecnologia robotica. La nuova mano è stata presentata oggi a Roma al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti e a quello della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha annunciato l'intenzione di inserirla tra i livelli essenziali di assistenza a carico del Ssn.

Come funziona il prototipo

Durante la presentazione Marco Zambelli, il primo paziente che ha sperimentato la nuova mano avendo subito un'amputazione quando aveva quindici anni (ora ne ha 60), ne ha mostrato le funzionalità e il buon livello di utilizzo, dopo un primo periodo di addestramento. La mano artificiale robotica è robusta e leggera: pesa meno di mezzo chilo è stata realizzata con la tecnologia 3D-printing, in materiale plastico e con alcune componenti metalliche ed è stata perfezionata verso il paziente con le competenze del Centro protesi Inail di Budrio. Il paziente controlla la mano attraverso due sensori che recuperano il segnale naturale dei muscoli residui. Il dispositivo non prevede operazioni invasive ed è facilmente indossabile sull'arto amputato.

Entro il 2017 è prevista la sua produzione e la commercializzazione che saranno affidate a una nuova start up partecipata almeno in parte dall'Iit. L'obiettivo è puntare al mercato mondiale grazie anche alla competitività dei costi e al suo design. «Siamo i primi nel mondo ad aver creato una protesi così efficace e semplice da utilizzare e con costi accessibili», avverte Roberto Cingolani direttore scientifico dell'Iit. Che aggiunge: «Costerà all'incirca quanto uno scooter proprio perché vogliamo che sia alla portata di tutti».

 

Tecnologie made in Italy

Il progetto è completamente made in Italy e vede la luce dopo circa un anno dalla sigla dell'accordo Inail-Iit per lo sviluppo di nuovi dispositivi protesici e riabilitativi avanzati, con investimenti congiunti complessivi di 11,5 milioni di euro. Questo dispositivo protesico rientra in una più ampia strategia progettuale - «Rehab Technologies» - che nei prossimi due anni vedranno l'arrivo di nuove tecnologie, già in fase di pre-industrializzazione, dedicate a inabilità temporanee o permanenti: si va dall'esoscheletro motorizzato per la deambulazione di persone paraplegiche a una piattaforma robotica per la riabilitazione in campo ortopedico, neurologico e tutte le patologie connesse all'invecchiamento. Per il ministro Lorenzin che pensa di inserire la nuova protesi robotica nei nuovi Lea «dobbiamo porci il problema di come dare a tutti i pazienti questa tecnologia. In questo modo sarà possibile superare il gap economico tra chi può accedere a questa tecnologia e chi no». Per il ministro Poletti bisogna «mettere al centro gli investimenti», come quelli dietro a questo prototipo, e modificare la contabilità pubblica perché ne tenga conto. «Se siamo stati capaci di fare la mano artificiale - ha concluso provocatoriamente il ministro - non abbiamo l'intelligenza per fare un nuovo piano di conti?»

Fonte: articolo di Marzio Bartoloni (www.ilsole24ore.com)

 

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