Pensano di mangiare bene, ma non sanno quanta frutta o verdura andrebbe consumata quotidianamente. Bevono poca acqua, ignorano i benefici del pesce e delle uova. Un’indagine GfK-Eurisko fotografa le abitudini alimentari degli italiani e fa la lista di cosa manca sulle nostre tavole
Fai sport almeno due volte alla settimana? Quanto vino bevi? Consumi tutti i giorni frutta e verdura di vari colori? Di fronte a queste domande gli italiani non hanno potuto fare a meno di confessare i loro peccati a tavola.
A partire dal più grave: essersi dimenticati della dieta mediterranea. Elaborando 15 mila test compilati sul sito curarelasalute.com gli esperti di GfK-Eurisko hanno fotografato le tavole apparecchiate del nostro paese scoprendo che in molti casi manca ciò che dovrebbe esserci e c’è invece quello che sarebbe meglio non ci fosse.
I risultati della ricerca promossa con il contributo incondizionato di Pfizer Consumer Healthcare, presentati al congresso scientifico “Spazio Nutrizione” che si è chiuso oggi a Milano, dimostrano che le abitudini alimentari del nostro Paese hanno preso una piega sbagliata. Ma in molti non l’hanno ancora capito. Gli italiani sono infatti convinti di mangiare bene, ignorando invece l’abc della corretta alimentazione.
Partiamo dalla frutta e dalla verdura: solo due italiani su dieci consumano il giusto quantitativo di frutta e solo tre su dieci quello corretto di verdura. Ma quando si tratta di “darsi un voto”, gli italiani tendono a promuoversi, senza sapere che le pozioni raccomandate giornaliere sono tra le quattro e le cinque.
E non va meglio per il latte e i derivati: il 77 per cento dichiara infatti di non consumarne a sufficienza. Disinteressandosi delle conseguenze sulle loro ossa.
«Dalla ricerca risulta anche che il 21 per cento della popolazione italiana non ha un corretto apporto di Vitamina D, micronutriente fondamentale per la salute delle nostre ossa e del nostro sistema immunitario, che dovrebbe essere garantito, oltre che con l’esposizione al sole, grazie anche all’alimentazione», sottolinea Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sull'Obesità dell'Università di Milano, co-presidente del convegno Carruba.
Proseguendo l’analisi della piramide alimentare si scoprono altre abitudini da correggere: tre persone su dieci non mangiano il giusto quantitativo di uova, alimenti ricchi proprio vitamina D.
Altro grande assente dal menu degli italiani è il pesce: a consumarne il corretto quantitativo settimanale è solo un italiano su tre. E quasi mai si tratta di ragazzi di giovani a cui sarebbe molto utile per le funzioni cognitive. Spigole, alici, orati e sardine compaiono raramente sulle tavole del nostro paese, insieme alla frutta a guscio, di cui solo uno su due ne mangia i quantitativi raccomandati.
«Questi due dati evidenziano come la dieta degli italiani sia povera anche di Omega 3, acidi grassi che contribuiscono al corretto funzionamento del cuore, a mantenere normali la pressione sanguigna e il corretto livello dei trigliceridi nel sangue», spiega Carruba.
Ma gli errori non finiscono qui. L’altro tasto dolente è il consumo di acqua: un italiano su due (46%) beve meno di 1,5 litri di acqua al giorno e la percentuale si abbassa nelle donne over 50.
«È fondamentale - conclude Carruba - assicurarsi di bere giornalmente il giusto quantitativo di acqua, in particolare con l’avanzare dell’età, poiché questa sostanza, oltre ad interviene in tutte le reazioni metaboliche del nostro organismo, favorisce l'eliminazione delle sostanze di rifiuto e favorisce una adeguata lubrificazione delle nostre articolazioni».
Fonte: HD HealthDesk, redazione 9 maggio 2016