L'appello al Presidente della Repubblica
La gran parte delle persone con disabilità potrebbero non ricevere il vaccino anti-Covid nel breve termine.
In particolare, potrebbero rimanere tagliate fuori la buona parte di coloro che non sono ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) o nelle residenze sanitarie per disabili (Rsd), nonostante si tratta di persone che a prescindere dalla loro condizione di salute sono tra le più a rischio di essere contagiate e al tempo stesso di contagiarne altre; data l’impossibilità, appunto, di assicurare il distanziamento fisico.
La denuncia arriva dalla Federazione Italiana Superamento Handicap, FISH, che ha chiesto chiarimenti alle istituzioni sulla possibilità che le Persone con disabilità, a prescindere dalla gravita della loro condizione, possano avere la priorità tra quelle da vaccinare con urgenza.
FISH si è appellata direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché «in questo momento delicato la Sua attenzione verso le istanze e le aspettative delle Persone con disabilità è di concreto sostegno per tutti», si legge nella presa di posizione della Federazione: «la Sua responsabilità istituzionale, quale supremo garante dei principi della Costituzione e dei Trattati internazionali, rappresenta la prima tutela per diritti umani e di cittadinanza di tutti i cittadini e le cittadine con disabilità».
«A leggere la road map del nuovo piano vaccinale che è stato reso noto qualche giorno fa», infatti, dichiara il presidente della Fish, Vincenzo Falabella: «manca ancora l’indicazione generalizzata per la disabilità, sulla quale continueremo ad insistere perché venga inserita come prioritaria». Continua Falabella: «non ci può certo andare bene, come Fish, che la soluzione resa nota dalle istituzioni sia quella di categorizzare o dividere per patologie la disabilità». E poi ancora, dice: «questa poteva sembrare una ipotesi più o meno adatta all’inizio, fino alla maggiore disponibilità dei vaccini, ma allo stato attuale, mentre il percorso vaccinale prosegue, non possiamo accettare che la modalità di somministrazione sia quella di fare figli e figliastri tra persone con diversi tipi di disabilità».
Fonte: HealthDesk articolo di redazione 8 febbraio 2021