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C'è sedentarietà e sedentarietà: restare incollati davanti alla Tv è più dannoso che stare seduti in ufficio

22 Luglio 2019

Per chi ha un lavoro che richiede di stare seduto per lunghi periodi di tempo, il consiglio è di sostituire il tempo trascorso a casa seduti con un intenso esercizio fisico

La sedentarietà fa male. Ma, secondo uno studio della Columbia University, non si può più generalizzare: stare seduti al lavoro è meno dannoso che stare seduti davanti a un televisore.

Il dovuto distinguo, mai proposto finora, si è reso necessario dopo aver raccolto informazioni sullo stile di vita e la salute di 3.500 persone per circa 8 anni. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati sul Journal of the American Heart Association

I ricercatori avevano in mano una lista infinita di studi che dimostrava una innegabile associazione tra il tempo passato a riposo su sedie, poltrone o divani e il rischio di malattie cardiovascolari. Nessuno però fino a oggi si era preoccupato di valutare l’impatto della sedentarietà sulla salute tenendo conto di cosa si fa mentre si sta seduti. 

Gli autori del nuovo studio hanno voluto dimostrare che la sedentarietà non è tutta uguale. E per farlo hanno scelto come campione persone di etnia afro-americana a maggior rischio di malattie cardiovascolari rispetto ad altri gruppi etnici. 

Tutti i partecipanti hanno dichiarato il numero di ore passate seduti davanti al televisore o in un ufficio. Dall’analisi dei dati è emerso che le persone che stazionavano 4 o più ore al giorno davanti a uno schermo televisivo avevano un rischio cardiovascolare del 50 per cento superiore alle persone che non superavano le due ore di Tv quotidiane. La sedentarietà al lavoro invece non invece non ha effetti diversi: chi sta seduto tano e chi sta seduto poco rischia corre lo stesso rischio di ammalarsi di cuore. 

I ricercatori hanno osservato che l’attività fisica può compensare i danni della sedentarietà anche nel gruppo di spettatori televisivi più incalliti: nelle persone che guardavano la Tv per 4 o più ore al giorno ma sono impegnate in 150 ore o più di esercizi a settimana non si verifica un aumento del rischio di infarto, ictus o morte prematura. 

Perché conta cosa si fa quando si sta seduti? Le ipotesi avanzate dai ricercatori sono varie: potrebbe darsi, per esempio, che le persone incollate allo schermo del televisore si alzino con minore frequenza rispetto a quelle sedute a una scrivania durante l’orario di lavoro. Ed è risaputo che interrompere la sedentarietà ne riduce i danni. 

Inoltre non può essere ignorato l’amatissimo connubio tra televisione e cibo che amplifica gli effetti negativi della stasi.

«I nostri risultati dimostrano che il modo in cui si passa il tempo al di fuori del lavoro può essere importante quando si tratta della salute del cuore. Per chi ha un lavoro che richiede di stare seduto per lunghi periodi di tempo, è bene sostituire il tempo trascorso a casa seduti con un intenso esercizio fisico. Così si potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiache e di morte prematura». 

I ricercatori hanno in mente di avviare un secondo studio per comprendere come mai guardare la televisione a lungo sia l’attività sedentaria più pericolosa per la salute cardiovascolare. 

Fonte: HealthDesk redazione 10 luglio 2019

A.L.I.Ce. Italia ODV

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