Il costo per il Servizio sanitario nazionale della mancata aderenza alle terapie è di circa 2 miliardi di euro l’anno. Basterebbe migliorare l'aderenza anche solo del 15% per ridurre i costi economici di 300 milioni, senza considerare quelli sociali, derivanti per esempio dalla perdita di giornate lavorative.
Molti trattamenti, specialmente in persone anziane che devono assumente molti medicinali, «si traducono poi in bassa aderenza e persistenza alle terapie, con danni alla salute dei pazienti e spreco di risorse. Acuiti anche dal fatto che l’interazione di così tanti medicinali diventa difficile da tenere sotto controllo per gli stessi medici e che può generare effetti avversi o scarsa tollerabilità ai trattamenti» sottolinea il presidente dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Robert Nisticò, che ha inaugurato i lavori del “Tavolo tecnico sulla medicina di Precisione e la Prescrittomica”. Due termini, questi, «con i quali dovremo fare confidenza nell’era della farmacogenetica e dell’Intelligenza artificiale – aggiunge - che promettono di personalizzare e ottimizzare sempre più le terapie».
Al Tavolo, oltre agli esperti dell’Agenzia, partecipano Società scientifiche, organizzazioni delle professioni sanitarie e accademici del settore, già organizzati in gruppi di lavoro che dovrebbero portare nell’arco di un anno a un evento che renderà pubblici i risultati dell’attività di ricerca. «Con l’obiettivo non ultimo di attivare tutti i canali di comunicazione, compresi i social network, per condividere con la popolazione generale informazioni semplici e precise sull’uso corretto dei medicinali e le loro possibili interazioni», precisa Nisticò.
Gli obiettivi del Tavolo sono, in sintesi, di elaborare linee di indirizzo per l’applicazione della medicina di precisione nella gestione della terapia farmacologica, con particolare attenzione riguardo la politerapia, e definire ambiti di studio, approcci innovativi e validati per migliorare la qualità della prescrizione farmacologica. Gli esiti, alla fine dei lavori, confluiranno in una relazione conclusiva per informare tutti i soggetti interessati sui risultati raggiunti.
«Diversi studi – spiega Nisticò – hanno dimostrato che l’uso dell'Intelligenza artificiale per monitorare le terapie, inviare promemoria personalizzati e fornire supporti in tempo reale può aumentare fino al 20% l’aderenza alle terapie stesse. Una percentuale che si traduce in un miglioramento del 40% della qualità della vita e del 20% in termini di sopravvivenza».
Oltre che dall’Intelligenza artificiale, un contributo importante al buon uso dei medicinali può arrivare dalla farmacogenetica. «Nei pazienti politrattati – precisa Nisticò – l’informazione genomica consente anche di valutare le interazioni tra farmaci e l’impatto cumulativo della terapia, adattando le prescrizioni per evitare sovradosaggi o inefficacia terapeutica dovuta a variazioni individuali del metabolismo. E questo – conclude il presidente Aifa – significa poter ridurre gli effetti collaterali, come i rischi di tossicità, aumentare l’aderenza alle terapie, il tutto riducendo i costi sanitari indotti da visite ambulatoriali e ospedalizzazioni, che secondo studi Usa tra il 3 e il 7% dei casi sono causate da reazioni avverse ai medicinali».
Fonte: HealthDesk articolo di redazione 11 Novembre 2024