Nel corso del 55° Congresso Nazionale di Cardiologia dell’Anmco, il più importante evento di Cardiologia in Italia, che si sta svolgendo a Rimini in questi giorni, sono stati presentati i risultati dello studio Bring-Up Prevenzione.
Le conseguenze del cambiamento climatico preoccupano gli italiani anche quando si tratta di salute e di insorgenza dei piccoli disturbi.
L’età anagrafica come oggetto di stigma e pregiudizio, come se l’essere anziani fosse di per sé un limite, una condizione invalidante, una differenza in termini negativi. Si chiama “ageismo” ed è un fenomeno non ancora messo a fuoco nel dibattito politico e culturale e che sembra inarrestabile.
La farmacia non si cambia. Il 53,3% degli intervistati con malattie croniche si rivolge sempre alla stessa struttura. Non solo per acquistare farmaci. Anche per misurarsi la pressione o eseguire analisi del sangue. In farmacia si può fare prevenzione come dimostra il progetto “Cuore di donne”
«Il Servizio sanitario nazionale, così come è organizzato oggi, appare formato da diverse isole, spesso non in coordinamento fra loro, dove il paziente può risultare spaesato. Il Pnrr e il Dm 77 in particolare offrono opportunità nuove, soprattutto grazie all’introduzione della sanità digitale e dell’IA, ma il rischio è che si introducano solo nuovi strumenti nell’attuale modo di funzionare del sistema, senza una visione complessiva necessaria».
Nel labirinto della cura: è la condizione in cui vivono i pazienti affetti da una patologia cronica o rara, ma anche i loro familiari e chi li assiste come caregiver.
" La Conferenza delle Regioni ha approvato il riparto del Fondo 2023 per il sostegno e l'assistenza del caregiver familiare".
L’Italia perde ancora terreno nella spesa sanitaria rispetto ai principali partner Ue (quelli ‘originari’ ante 1995) ed è sempre minore anche il vantaggio rispetto ai partner più recenti (post 1995): il livello della spesa italiana è distante dalla media UE del 32 per cento.
ndagare la disparità di genere nell’ambito della salute e della ricerca scientifica. È questo il tema su cui si focalizza la nona edizione del Libro bianco sulla salute della donna, realizzato da Fondazione Onda con il contributo incondizionato di Farmindustria, presentato oggi Senato in una conferenza stampa su iniziativa della senatrice Maria Domenica Castellone.
Due italiani su dieci soffrono di dolore cronico. Sono 9,8 milioni gli italiani che soffrono di dolore cronico di intensità moderata o severa. Corrispondono al 19,7% degli italiani maggiorenni: due su dieci.
La rinuncia alle cure tra gli over 65 in Italia è un problema significativo che richiede attenzione, un fenomeno che si è accentuato durante la pandemia di COVID-19 e che nel biennio 2021-2022 secondo la stima della sorveglianza Passi d’Argento dell’Iss, ha coinvolto oltre 3 milioni di anziani.
Un confronto tra ministero della Salute, istituzioni regionali, Istituto superiore di sanità e le principali società scientifiche del mondo cardio, cerebro e vascolare - Anmco, Gise, Sic e Sicve – per discutere dell’urgenza di avere un Piano nazionale per le Malattie Cardio, Cerebro e Vascolari.
Migliorare la vita dei pazienti ascoltando il loro punto di vista sull’esito di un trattamento. Su questo assunto si muove oggi il Gruppo PRO4All, con l’intento di implementare anche in Italia l’utilizzo dei dati raccolti direttamente dai pazienti nelle decisioni che riguardano la ricerca clinica e i percorsi regolatori dei farmaci.
Il Servizio sanitario nazionale sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua storia. È quindi necessario e indispensabile ripensare le politiche sanitarie e quelle regolatorie in modo da guidare l’innovazione, assicurarsi la sostenibilità del sistema e garantire l’aderenza terapeutica: in poche parole, essere al fianco del paziente.
In Italia il dolore cronico colpisce 10 milioni di persone ma rappresenta uno dei grandi aspetti taciuti della società, rimanendo spesso sottovalutato e relegato a una questione privata.
I farmaci antidepressivi non rappresentano un pericolo per le persone con malattia cardiaca - per le quali l’incidenza di depressione arriva al 30% rispetto al 5-7% della popolazione generale - né per chi ha avuto un infarto miocardico, né per chi soffre di dolore toracico funzionale e né per chi è affetto da una malattia coronarica.
I nemici del cuore e delle coronarie sono tanti e vanno ben al di là di quelli tradizionali, i cosiddetti fattori di rischio modificabili o SMuRFs (colesterolo, diabete, ipertensione, fumo). Se di certo i grandi ‘classici’ non sono da trascurare, va anche detto che almeno il 15% degli infartuati non presenta alcun fattore di rischio noto. È dunque necessario allargare la visuale e far luce sui nuovi pericoli dai quali proteggersi.
L’Italia è un Paese con un numero elevato di anziani, spesso non autosufficienti, che è destinato a salire ulteriormente nei prossimi anni. In tale contesto, per far fronte ai crescenti bisogni, diventa centrale l’assistenza domestica che però nel sistema italiano è spesso basata sul lavoro sommerso e poco regolato.